Arriva dai social l’ultimo tentativo di zittire un cittadino colpevole di aver utilizzato la reaction della risata sotto il post di un consigliere comunale di maggioranza di Palmi.
Protagonisti della vicenda sono Vincenzo Gullo, imprenditore del settore agricolo, e il consigliere comunale Gianluca Spampinato, autore del post in questione. A denunciare apertamente quanto accaduto è stato proprio Vincenzo Gullo, che ha reso pubblica la conversazione avuta con il consigliere comunale.
Nei giorni scorsi Spampinato ha pubblicato – come di consueto – un post sull’attività dell’amministrazione comunale, ricevendo commenti e reazioni da alcuni cittadini; tra questi, anche Vincenzo Gullo ha espresso la sua opinione manifestandola attraverso una reaction della risata, una di quelle più utilizzate su Facebook.
Passano alcuni minuti e Gullo riceve in privato un messaggio dal consigliere comunale di maggioranza, un messaggio dai toni non esattamente concilianti e del tutto fuori da ogni logica.
Questo il messaggio inviato a Gullo, pubblicato sui social: «Vincenzo, io sono una persona educata ma c’è un limite a tutto. Se non ti piace quello che scrivo non leggerlo ma cerca di essere rispettoso. Per adesso te lo dico educatamente».
Un modo di comunicare aggressivo e ai limiti dell’intimidazione, quello utilizzato dal consigliere, che di certo non si sposa con il principio del rispetto della libertà di espressione dell’altrui pensiero (se così si può definire una banale reazione social) tanto caro all’area politica alla quale fa riferimento proprio il sindaco Giuseppe Ranuccio.
«Nessuna offesa, nessun commento, una semplice reazione ironica – ha commentato Vincenzo Gullo – Avrei forse capito se gli avessi rivolto parole offensive, ma visto che questo non è mai avvenuto, non essendo il tipo di persona avvezza a siffatti comportamenti, reputo la reazione in questione davvero incomprensibile ed oggettivamente esagerata».
La vicenda pone l’accento ancora una volta sull’uso distorto dei social da parte di chi fa politica: Facebook viene spesso utilizzato come il luogo in cui “scovare” chi manifesta un pensiero critico nei confronti dell’operato dell’amministrazione comunale, un comportamento che negli ultimi tempi è stato portato all’estremo e che spesso sfocia in episodi di pessimo gusto, come nel caso del consigliere Spampinato e di Vincenzo Gullo.
«Penso sia giusto che ognuno di noi debba potersi esprimere liberamente e se gli amministratori sono sicuri del loro buon operato nemmeno dovrebbero prendersela per quelli che loro definiscono attacchi ingiustificati – ha aggiunto Vincenzo Gullo – Piuttosto, penso che un sindaco intelligente e lungimirante dovrebbe essere aperto e disponibile ad accogliere le lamentele dei cittadini per capire come poter operare sempre meglio; e ancora penso che non dovrebbe accettare il fatto che qualcuno dei suoi consiglieri attacchi continuamente dei poveri cittadini, a volte arrivando anche ad insultarli».
Quanto accaduto deve far riflettere: nessuno ha il diritto di offendere o intimorire chi esprime con garbo un’opinione, anche se questa non sposa il pensiero della persona verso la quale la critica viene espressa, ed è grave che ancora oggi si senta parlare di fatti del genere. È ancora più grave che questo avvenga da una persona che riveste un ruolo politico di responsabilità, persona a cui mai dovrebbero mancare il garbo e l’umiltà, la disponibilità all’ascolto e la propensione a ricevere anche critiche.
Critiche che, in questo caso, non ci sono state ma che si sono manifestate per mezzo di una banale reaction che, siamo certi, lo stesso consigliere ha più e più volte utilizzato.