“Sindaco ma non aveva detto di voler chiudere con la politica? Non aveva pubblicamente affermato di aver bisogno di una pausa per dedicarsi agli affetti?”. E’ quanto un po’ ironicamente Giuseppe Ranuccio, ex consigliere comunale di opposizione di Palmi, ha scritto pochi giorni fa sulla timeline del suo profilo Facebook, per commentare l’elezione del sindaco Giovanni Barone al Consiglio delle autonomie locali.
Circa un mese fa, durante un consiglio comunale, il primo cittadino affermava di voler terminare la sua esperienza in politica per dedicarsi agli affetti, alla famiglia, ed invitava il consiglio tutto a non aver paura di fermarsi a riflettere, di prendersi delle pause.
Parole, quelle di Barone, che avevano fatto pensare alle dimissioni imminenti dalla carica di sindaco, considerata anche l’esigua maggioranza su cui può far affidamento. Invece qualche giorno dopo, Barone rilanciava, lasciando intendere di voler provare a proseguire l’esperienza da sindaco; nei giorni scorsi, poi, l’elezione nel Consiglio delle Autonomie Locali è stata la conferma del fatto che il suo addio alla politica è ancora lontano.
Il pensiero di Giuseppe Ranuccio non è però passato inosservato ed ha suscitato una serie di risposte e commenti da parte di consiglieri comunali di maggioranza e di persone in qualche modo vicine all’amministrazione comunale, intervenuti in difesa del primo cittadino.
Intanto domani sarà il giorno in cui entreranno in consiglio comunale le surroghe; Pasquale Aquino, Antonio Briga, Felice Repaci e Giuseppe Zampogna hanno ricevuto la convocazione per presenziare in comune, ma se accetteranno o meno l’incarico è ancora tutto un mistero.
Ieri Francesco Surace, l’altro consigliere del Partito Democratico dimessosi nelle settimane scorse, ha fatto consegnare in comune la delega a presentare le dimissioni, essendo fuori Palmi e non potendolo fare di persona. Nei prossimi giorni anche il suo seggio sarà surrogato.