HomeCronacaRapine nel vibonese, ai domiciliari Giovanni Sesini

Rapine nel vibonese, ai domiciliari Giovanni Sesini

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Il GIP di Vibo Valentia, in accoglimento delle richieste del difensore, avvocato Giuseppe Alvaro, ha disposto la scarcerazione di Giovanni Sesini, 32 anni, di Rosarno, concedendogli gli arresti domiciliari presso il suo domicilio a Gioia Tauro.

Sesini, pregiudicato, era stato tratto in arresto il 5 maggio scorso e condotto presso la Casa circondariale di Palmi in forza di ordinanza cautelare in carcere emessa dal Gip di Vibo Valentia a carico anche di altri due soggetti pregiudicati residenti a Rosarno, in relazione ai reati di rapina aggravata, detenzione e porto illegali di armi da sparo.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, hanno preso spunto da una serie di rapine a mano armata commesse nel territorio di Nicotera e San Calogero tra i mesi di marzo e novembre del 2020 ai danni di autotrasportatori operanti nell’ambito della logistica e della fornitura di liquidi infiammabili, i quali venivano bloccati lungo la strada e, dietro minaccia delle armi, costretti a consegnare il denaro trasportato.

Sulla base dei riconoscimenti effettuati dalle persone offese e dell’analisi del traffico telefonico e telematico dell’utenza cellulare in uso al Sesini, l’accusa ipotizza il suo coinvolgimento nella rapina commessa a Nicotera il 6 settembre 2020 nei confronti di un gruppo di cacciatori, costretti a consegnare ai malviventi, muniti di un’arma e di passamontagna, i fucili detenuti per l’esercizio dell’attività venatoria.

Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, svoltosi presso la Casa circondariale di Palmi mediante collegamento in videoconferenza, il giovane indagato ha respinto l’addebito e ha reso dichiarazioni difensive suscettibili di successivo approfondimento investigativo.

L’avvocato Giuseppe Alvaro, al termine dell’interrogatorio, ha chiesto e ottenuto la sostituzione della misura carceraria con quella degli arresti domiciliari, evidenziando che le esigenze cautelari potevano essere efficacemente salvaguardate, in attesa del processo, con una misura cautelare meno afflittiva, tenuto conto, oltre che del lasso di tempo trascorso dai fatti contestati, anche del comportamento corretto del Sesini il quale, già sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa, non aveva commesso alcuna violazione della misura nemmeno in occasione dei numerosi permessi ad allontanarsi dal domicilio concessigli per ragioni di carattere familiare.

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