Lo scorso 3 maggio una donna originaria di Taurianova è deceduta dopo un ricovero di una settimana circa all’ospedale “Santa Maria degli Ungheresi” di Polistena, e c’è il sospetto che si sia trattato di un nuovo caso di malasanità.
La donna era stata stata ricoverata il 26 aprile per subire un intervento programmato in laparoscopia, un’operazione considerata semplice e senza grosse complicazioni.
L’intervento viene eseguito e la donna viene riportata nella stanza assegnata in ospedale, per il recupero post operatorio: anche questa una prassi.
Ma è qui che inizia il calvario dell’anziana e della famiglia, perché la donna ha da subito avvertito dolori interni, dolori che la stessa non riusciva a sopportare e per i quali si è a lungo lamentata, tanto da destare la preoccupazione nei figli.
Così il 28 aprile, dietro insistenza dei figli, alla donna viene fatta un’ecografia, il cui responso non sarebbe stato riferito ai familiari se non dopo un increscioso episodio; uno dei figli, infatti, preoccupato per le lamentele della madre e ancor più per del liquido scuro che la donna espelleva, si sarebbe rivolto a uno dei medici provenienti da Cuba, al quale avrebbe chiesto spiegazioni.
Il medico cubano avrebbe da subito rilevato la presenza di tre buchi all’intestino e un buco all’utero e avrebbe manifestato preoccupazione nel vedere il liquido scuro espulso dalla donna che è stata immediatamente sottoposta a un nuovo intervento chirurgico, il 3 maggio.
Dopo l’intervento l’anziana donna è stata portata nel reparto di terapia intensiva, dove è morta nella tarda serata.
Adesso i familiari si aggrappano alla giustizia, affidando le loro speranze all’avvocato Gregorio Papalia del Foro di Palmi a cui hanno mandato di difenderli nelle sedi opportune.