REGGIO/MILANO – Ci sono anche un noto avvocato del Foro di Palmi, ed un giudice in servizio presso il Tribunale di Palmi tra le persone finite nella maxi operazione anti ‘ndrangheta, coordinata dalle Procure di Milano e Reggio Calabria.
Si tratta di Vincenzo Minasi, noto avvocato penalista con studi legali a Milano e Como, per il quale sono scattate le manette questa mattina all’alba, e di Giancarlo Giusti, giudice del Tribunale di Palmi, nella cui abitazione sono attualmente in corso perquisizioni, essendo l’uomo indagato per corruzione in atti giudiziari e corrotto con alcune escort e viaggi al nord da Giulio Giuseppe Lampada, indagato per associazione mafiosa, corruzione, concorso in rivelazione di segreto d’ufficio, intestazione fittizia di beni.
Su disposizione della Dda di Reggio Calabria sono tutt’ora in corso perquisizioni negli studi degli avvocati Francesco Cardone, del Foro di Palmi, e Giovanni Marafioti del Foro di Vibo Valentia, anch’essi indagati nella stessa inchiesta.
Ma c’è dell’altro. L’operazione ha portato all’arresto del presidente della Corte d’Assise di Reggio Calabria Vincenzo Giglio, presidente anche della sezione «Misure di prevenzione» del Tribunale di Reggio Calabria e docente presso l’ Università Mediterranea di Reggio Calabria. I capi d’imputazione che il pm milanese Ilda Boccassini contesta al magistrato del Tribunale di Prevenzione di Reggio Calabria Vincenzo Giglio sono: ipotesi di reato di “corruzione” e “favoreggiamento personale” di un esponente del clan Lampada, con l’aggravante di aver commesso questi reati “al fine di agevolare le attività” dell’organizzazione mafiosa.
E’ stato anche emesso un provvedimento cautelare nei confronti del consigliere regionale Francesco Morelli (Lista Scopelliti Presidente), Presidente della Seconda Commissione del Consiglio Regionale e di un maresciallo capo della Guardia di Finanza, Luigi Mongelli, per corruzione.