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“Masnada ter”, il Procuratore Crescenti: «La vittima considerata un oggetto, non una donna»

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Gli agenti del commissariato di Polizia di Palmi, con la collaborazione degli uomini della Squadra mobile di Reggio Calabria, Milano e Varese e col supporto degli equipaggi del reparto Prevenzione crimine di Siderno hanno arrestato 9 persone tra Seminara, Gioia tauro, Cislago e Gerenzano.

L’accusa, per gli indagati, è di violenza sessuale aggravata in pregiudizio nei confronti di una ragazzina originaria di un paese della Piana di Gioia Tauro, che all’epoca dei fatti era minorenne. Dei nove soggetti colpiti da ordinanza cautelare emessa dal pm del Tribunale di Palmi Anna Laura Ascioti, su richiesta del gip Letterio De Domenico, cinque sono finiti in carcere mentre 4 ai domiciliari.

Le persone finite nell’operazione della polizia, tutte originarie di Seminara, sono F.V.G. classe  1992, I.S.R.C. classe 2003, L.A., classe  2003, O.L., classe  2002, B.V., classe 2003, B.P., classe  2003, M.E., classe  1998, S.P., classe 1998 (alcuni degli indagati sono legati da vincoli di parentela alle cosche di ’ndrangheta), e P.G., classe 2002, legato da vincoli di parentela ad un amministratore locale.

Servendosi delle intercettazioni, gli inquirenti hanno potuto verificare la premeditazione dei fatti, una violenza sessuale di gruppo che si è consumata per quasi due anni – anche in posti diversi – nei confronti di una ragazza all’epoca minorenne e successivamente anche di un’altra ragazza. 

A giocare un ruolo fondamentale è stato l’allora fidanzatino della minorenne, colui che è stato il tramite fra la ragazza e il gruppo.

Nel corso dell’operazione gli agenti hanno eseguito perquisizioni personali e locali nei confronti dei destinatari delle misure cautelari con l’obiettivo di verificare se i soggetti coinvolti abbiano individuato altre possibili vittime, come già emerso in precedenti fasi dell’inchiesta.

Questa mattina in questura di Reggio Calabria, si è tenuta la conferenza stampa introdotta dal questore Salvatore La Rosa; al procuratore capo della Repubblica di Palmi, Emanuele Crescenti, al sostituto procuratore di Palmi, Letterio De Domenico e al Vice questore Concetta Gangemi, è toccato tracciare i dettagli dell’operazione, le cui indagini sono durate quasi due anni.

Il branco

«Sono almeno 17 sono i soggetti che hanno abusato della giovane. Si tratta di reati molto gravi, maturati per altro in un contesto in cui molti sapevano, particolare che desta molta preoccupazione. La gravità – sottolinea il procuratore capo di Palmi, Emanuele Crescenti – emerge anche dalla totale mancanza di considerazione della giovane da parte dei presunti autori delle violenze: non la consideravano una persona, né una donna ma un oggetto di desiderio sessuale, un giocattolo. Le ricostruzioni rese possibili dalle intercettazioni, hanno evidenziato una vera e propria pianificazione di incontri; il tutto in contesto desolante e fortemente degradato al centro del nostro quadro probatorio che riteniamo solido e che abbiamo sarà vagliato dal giudice in fase processuale. Questa operazione non è isolata ma rappresenta la terza fase di un percorso investigativo già avviato».

«In una precedente fase dell’indagine, ci sono stati diversi tentativi di condizionare le testimonianze – ha riferito Crescenti – motivo per il quale abbiamo posto particolare attenzione su tutte le persone coinvolte.  Il nostro impegno è garantire che il processo si svolga in maniera trasparente e che nessuno possa influenzare l’esito del procedimento».

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