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Laureana, dissequestrata la ditta “N.P. Lavori e Costruzioni”

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È stata dissequestrata e restituita ai titolari la ditta N.P. Lavori e costruzioni.

In esecuzione a quanto disposto con la sentenza dello scorso 23 ottobre si è provveduto alla materiale restituzione dei beni societari, provvedimento consequenziale alle assoluzioni dei due titolari, Claudio Napoli (difeso dagli avvocati Giovanni Montalto e Francesco Calabrese) e Andrea Prossomariti (difeso dagli avvocati Domenico Ascrizzi e Valerio Spigarelli).

Napoli e Prossomariti sono stati rimessi in libertà dopo quasi quattro anni di reclusione ed assolti con formula ampia dalle ipotesi di reato contestato (per non aver commesso il fatto, dall’accusa di associazione mafiosa e perché il fatto non sussiste dall’accusa di intestazione fittizia della N.P. lavori e Costruzioni snc.),.

I due imprenditori sono stati arrestati il 3 novembre del 2016 con l’accusa di far parte della consorteria di ‘ndrangheta operante nel territorio del comune di Laureana di Borrello e paesi limitrofi; a loro carico è stato ipotizzato l’essere il braccio imprenditoriale della cosca Lamari con il fine di infiltrarsi negli apparati amministrativi dell’Ente comunale per ottenere appalti.

Nei loro confronti l’Ufficio di Procura Dda di Reggio Calabria, aveva richiesto la pena alla reclusione di anni 13 e la confisca della ditta edile.

A loro carico diverse intercettazioni dei politici dell’amministrazione Alvaro, in evidente stato di agitazione dopo i controlli dei carabinieri presso la sede comunale, le dichiarazioni di collaboratori di giustizia ed un “presunto” monopolio nei lavori pubblici.

Una prospettazione che non ha trovato validi riscontri nella fase dibattimentale, celebratasi dinnanzi al Tribunale di Palmi, portando alla dichiarazione di innocenza dei due imprenditori e al dissequestro della N.P.

La lunga attività istruttoria ha visto la difesa degli imprenditori controbattere ad ogni singolo elemento indiziario, rappresentando con le prove a discarico l’insussistenza di ogni pretesa accusatoria e l’estraneità di Napoli e Prossomariti ad ambienti della criminalità organizzata.

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