Quello che sta accadendo a Palmi ha davvero dell’incredibile: a quattro giorni dalla chiusura dei seggi e a 10 giorni dal ballottaggio, non si conosce ancora con certezza il nome dello sfidante di Giuseppe Ranuccio.
L’esito dei controlli effettuati ieri in Tribunale sembrava aver chiarito che la sfida di domenica 25 giugno sarà tra Ranuccio e Trentinella, al quale erano per mera distrazione erano assegnati nel seggio 16 i voti delle liste e non quelli personali (cosa successa a tutti i candidati, con la conseguente vittoria, solo momentanea, di Mimma Di Certo); ma questa mattina la commissione elettorale istituita in Tribunale, a Palmi, ha potuto verificare l’esistenza di altre difformità.
Questa mattina, come anticipato ieri nel corso della conferenza stampa, il presidente del Tribunale ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati Antonio Barilari e Francesco Ierace, delegati delle liste a sostegno di Mimma Di Certo, procedendo alla verifica di alcune difformità eccepite dai legali, riscontrandole e accertando che qualcosa non ha funzionato durante le operazioni di scrutinio.
Infatti, a seguito della verifica effettuata si è potuto accertare la difformità tra i verbali di chiusura delle operazioni elettorali e le tabelle dove vengono riportati i voti durante lo scrutinio, cosa estremamente grave, perché la somma aritmetica per decretare il candidato sindaco al ballottaggio viene elaborata proprio sulla scorta del verbale di chiusura delle operazioni elettorali.
Nello specifico si è potuto verificare che nella nella sezione numero 1, così come già successo alla 16, non vi è corrispondenza fra le schede elettorali consegnate e quelle restituite, e infatti risulterebbe la presenza di sette schede in più rispetto al numero degli elettori effettivi nel seggio.
Inoltre, la Commissione ha accertato che nei verbali conclusivi di chiusura delle operazioni elettorali delle sezioni 6, 16 e 18, risultavano non riportati ben 19 voti ai candidati consiglieri delle liste “Insieme Possiamo” ed “Un’Altra Storia”, entrambe collegate alla candidata sindaco Di Certo, creando un evidente danno tanto alle liste quanto al candidato sindaco.
Al momento non è però possibile verificare, sulla sola scorta dei tabulati, se effettivamente questi 19 voti assenti siano spariti solo come preferenza o se vi sia stato il mancato conteggio anche tra quelli assegnati al sindaco.
“Un’ulteriore irregolarità è stata riscontrata nella sezione elettorale numero 11 – si legge in una nota stampa diramata poco fa da Mimma Di Certo – le cui operazioni elettorali, in violazione dell’articolo 13, comma 2 del regolamento di attuazione della legge 25 marzo 1993, n. 81, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 28 aprile 1993, n. 132, si sono protratte ben oltre il termine previsto dalla norma di 12 ore dal loro inizio (operazioni concluse secondo verbale alle ore 14.45). Nel caso di specie – prosegue – l’ufficio centrale avrebbe dovuto, in sede surrogatoria, procedere al completamento delle operazioni non ultimate, cosa che invece non è avvenuta senza l’intervento di alcuna autorizzazione al prosieguo presso il seggio insediato”.
In una situazione del genere, con mille dubbi ed incertezze e con il timore che gli errori finora emersi possano essere stati commessi, involontariamente, anche nelle altre sezioni, falsando il risultato finale, la necessità di fare chiarezza è prioritaria rispetto ad ogni altra cosa. Mimma Di Certo ha già annunciato ieri, e lo ha ribadito anche oggi, che è pronto il ricorso al Tar: “Alla luce di tutte queste irregolarità accertate e non millantate solo per creare alibi ad una sconfitta, che siamo pronti ad accettare, abbiamo deciso di procedere, come già detto, con il ricorso al TAR al fine di ripristinare la verità nella nostra città”
“Al contempo, però – aggiunge la Di Certo – sono convinta che l’interesse della città sia quello di riportare serenità e chiarezza al fine di evitare sindaci sub judice o precari in attesa di decisioni che potrebbero travolgere la nuova amministrazione e credo che il dato consegnato oggi dalle urne non renda giustizia alla verità ed onore al volere popolare in modo da fugare qualsiasi dubbio circa il corretto esito delle urne”.
La candidata fa così un appello a tutti i candidati a sindaco, invitandoli ad unirsi a lei in questa battaglia per riportare a galla la verità. E nel primo pomeriggio, il candidato Pino Ippolito ha fatto sapere che anche lui, ed i candidati della sua lista, hanno chiesto la verifica dei verbali relativi al seggio numero 1.
“In nome della trasparenza e della legalità, che ribadisco noi pratichiamo e non sbandieriamo in modo vuoto e personalistico – esorta Di Certo – rivolgo un appello a tutti i candidati sindaco, nessuno escluso, affinché vogliano sottoscrivere con me la richiesta che rivolgerò al Prefetto di Reggio Calabria perché, vista la moltitudine di irregolarità e l’alone di sospetto che avvolge l’intera consultazione della seconda città della Provincia, voglia procedere al riconteggio di tutte le schede sezione per sezione, ripetendo in via surrogatoria lo scrutinio, facendo slittare la data del ballottaggio. Solo così si potrà porre la parola fine a questa farsa e ristabilire la verità difendendo il sacrosanto diritto dei cittadini di scegliere la propria guida”.



