Ivan Raso e Aldo Polisena

Sono tornati sulla questione campo e attività sportive i componenti del comitato cittadino Aldo Polisena e Ivan Raso che nel definire la concessione «un vero e proprio pasticciaccio» hanno inteso proporre una riflessione su questi temi ritenuti di grande interesse per la collettività. «Sarebbe giusto che tutte le attività sportive avessero una casa a Cinquefrondi e il calcio non ce l’ha» ha riferito Polisena spiegando che la questione della regolarità del terreno di gioco del “Cimino” «doveva essere risolta già da un anno» come aveva promesso l’Amministrazione comunale sollevando preoccupazioni su sponsor, pubblico e dirigenza impegnati a tenere in piedi, e a fatica, l’attività del team. I due hanno poi criticato la gestione della vicenda da parte del sindaco Michele Conia chiedendo di poter visionare il progetto di fattibilità tecnico-economica alla base della concessione dell’area all’associazione AIDA ponendo l’interrogativo se non ci fossero altri spazi più funzionali all’iniziativa patrocinata perché, a loro avviso, l’intelaiatura metallica realizzata comprometterebbe non solo la polisportività dell’area ma minerebbe «gli impegni sul campo sportivo finora completamente disattesi». «Dico solo che se fossimo stati noi amministratori il campo sportivo sarebbe stato già allargato e dotato di tribuna» ha ripreso Ivan Raso che – con una stoccata alla stessa associazione rea, a suo parere, di stare un po’ strumentalizzando la questione – ha spiegato che «forse si è scelto di dare in concessione il luogo sbagliato» per possibili impedimenti ai futuri lavori di regolarizzazione del rettangolo di gioco e ripercussioni anche federali in quanto «la Lega potrebbe negarne l’uso persino agli amatori». Una coabitazione sportiva, a parere dei due, di difficile realizzazione con la richiesta, per contro, all’Amministrazione Conia – «mai davvero impegnata a ricercare finanziamenti per il miglioramenti del campo sportivo» – di resocontare i fondi residui (circa 80mila euro, ndr) per il manto erboso concessi dalla Regione e lasciati a bilancio nel lontano 2015 proprio per essere utilizzati per il necessario ampliamento. Specifiche, quindi, le richieste indirizzate al primo cittadino: un consiglio comunale aperto per dibattere di questi ed altri temi di rilevanza collettiva; lo smantellamento della struttura in acciaio realizzata nelle adiacenze del terreno di gioco e l’assegnazione ad AIDA di altra superficie più idonea dove potersi insediare.