GIOIA TAURO – Neutralità e determinazione. Sono queste le parole chiave della conferenza voluta da Rosario Schiavone all’indomani delle elezioni comunali che lo hanno classificato al terzo posto.
“I nostri elettori,che ringraziamo per il sostegno dimostrato, si sentano liberi di votare chi vogliono. – ha detto – I numeri sono incontrovertibili. La città non ha approvato il nostro progetto politico e ha preferito votare sull’esperienza ma anche sull’illusione”.
Il riferimento fatto da Schiavone, come da lui stesso palesato, va alla fabbrica di auto e al New Deal, definiti come “due modelli improponibili” dei candidati adesso al ballottaggio.
L’ex vicesindaco, affiancato da Vincenzo Bagalà e Lino Cangemi, ha poi parlato di opposizione costruttiva.
“Ci proponiamo come forze alternative sia a questo centro destra in cui non ci riconosciamo, sia alle sinistre. Ma dall’opposizione andremo avanti, – ha aggiunto -sostenendo la maggioranza soprattutto sui temi riguardanti il porto, la sanità o il commercio.
Ci sono poi diverse iniziative a costo zero previste dal nostro programma che abbiamo intenzione di realizzare e portare a termine nel corso di questi cinque anni.”
“C’è una squadra che continuerà quello che ha iniziato. – ha invece esordito Bagalà – Gioia Tauro ha bisogno di non guardare al colore politico, ma di un sindaco che possa fare il suo bene”.
Sulla stessa lunghezza d’onda le parole di Cangemi.
“Abbiamo fatto questa campagna elettorale nel rispetto di tutti. – ha detto – Saremo comunque vigili all’evoluzione di Gioia Tauro. Buoni e critici allo stesso tempo. Gioia era il faro della Piana. Ora è il fanalino di coda. L’augurio ai candidati è quindi che riescano a far risorgere la città”.