HomeCronacaSu Facebook spunta una pagina "dedicata" a Vincenzo Perri

Su Facebook spunta una pagina “dedicata” a Vincenzo Perri

Pubblicato il

GIOIA TAURO – Una pagina Facebook creata per “sostenere” Vincenzo Perri. È visibile da ieri sul più famoso dei social network, ed a crearla non è stato di sicuro il giovane di Gioia Tauro, presunto autore dell’omicidio di Vincenzo Priolo, che domenica notte è finito in manette. Lui, Perri, si trova in carcere, dove è certo che a Facebook non può accedere.

A crearla sarà stato qualche amico o parente, con l’intento di dimostrare al 29enne, con addosso già una condanna a 18 anni proprio per l’omicidio di Vincenzo Priolo, tutta la vicinanza e l’affetto.

A darne notizia, il quotidiano Calabria Ora, nelle sue pagine regionali, che riporta anche qualche particolare della pagina Facebook.

La foto profilo utilizzata, è quella che la Polizia di Stato ha diffuso subito dopo l’arresto, assieme al comunicato stampa; una breve descrizione, poi, “Vincenzo è un ragazzo di 29 anni”, e tanti “mi piace”: in poco tempo ben 42, riporta  Calabria Ora. Qualcuno ha già commentato i post che l’ideatore della pagina, usando nome e cognome del ragazzo arrestato domenica notte, ha scritto sul diario.

«La difesa è una cosa naturale e istintiva per un essere umano, soprattutto se viene aggredito ma riusciamo a capire veramente, che la cosa più comune è difendere la propria vita». La frase ha ricevuto molti apprezzamenti, così come quella scritta poco prima. «È un delitto difendere la propria vita?».

I riferimenti alla difesa della propria vita nascono da quanto accaduto la mattina dell’otto luglio del 2011, quando Perri è stato avvicinato da un gruppo di ragazzi, amici di Priolo; questi pare fossero lì per una spedizione punitiva (lo conferma anche un’indagine della Mobile di Genova) ma Perri, una volta capito l’andazzo, non avrebbe esitato ad estrarre una pistola, puntandola contro Priolo, per difendersi dal gruppo che avrebbe tentato l’ennesimo pestaggio ai suoi danni.

Per il gup di Palmi è lui l’assassino di Priolo, mentre per gli inquirenti quell’arresto nasconde qualcosa di più.

Potrebbe infatti essere la chiave di lettura degli altri omicidi avvenuti a Gioia Tauro dall’otto luglio del 2011, quello di Giuseppe Priolo, zio di Vincenzo, e quello di Francesco Bagalà, uno degli amici di Vincenzo Priolo che ha preso parte alla spedizione punitiva l’otto luglio.

C’è da aggiungere poi il ferimento di Giuseppe Brandimarte, salvo per miracolo. Quatto agguati, di cui tre letali, al vaglio degli inquirenti, che in conferenza stampa, lunedì mattina, hanno più volte ripetuto: «ci sono indagini in corso», liquidando così i giornalisti che volevano sapere di più.

Ultimi Articoli

Intervista al consigliere Mattiani. «La Regione sempre attenta alla festa della Varia»

«Necessario un dialogo tra le istituzioni per garantire la promozione e la tutela del bene Unesco»

Gioia Tauro, al via i lavori di riqualificazione del retroporto

«Il frutto di 3 anni di lavoro si concretizza oggi, grazie al mio emendamento...

A Taurianova Capitale del Libro si presenta il libro “Katapontismòs, chiunque scandalizzi i piccoli” di Antonio Marziale

l Garante regionale per l’Infanzia: «La città non sotterra la testa sotto la sabbia, ma si schiera dalla parte dei bambini. Proprio da Taurianova hanno preso il via le mie battaglie a tutela dei minori».

Ron incanta al Reggio Live Fest

Stasera Matthew Lee, domani Max Gazzé e Calabria Orchestra

Gioia Tauro, proseguono i lavori di riqualificazione al retroporto

Dalla pista ciclabile alla video sorveglianza, avviati i lavori accessori

Porto di Gioia Tauro, Automar concede un’area di 40mila metri quadrati

La concessione è stata sottoscritta Sottoscritta dal presidente dell’Autorità di Sistema portuale Andrea Agostinelli, e dal presidente di Automar Spa, Costantino Baldissara