GIOIA TAURO – Tra Gioia Tauro e Polistena, o meglio, tra i sindaci di questi due Comuni della Piana, sembra essere ormai in corso una guerra, scatenata da uno dei temi che più sta a cuore al primo cittadino di Gioia Renato Bellofiore, la sanità. Ieri Michele Tripodi, sindaco di Polistena, in un comunicato stampa si era duramente espresso nei confronti del suo omologo gioiese, colpevole, secondo Tripodi, di voler colpire l’Ospedale di Polistena e la sanità nella Piana.
In serata è giunta una nota di Bellofiore, che risponde a tono alle parole di Tripodi. «Mi limiterò semplicemente a censurare e non a replicare – scrive Bellofiore – a quel livore con il quale lo stesso (Tripodi, ndc) ha voluto affondare attacchi alla mia persona che ritengo gravemente lesivi della mia dignità oltreché della mia attività istituzionale, ma anche oltraggiosi nei confronti dei miei cittadini e di tutti i residenti della Piana, dei loro diritti e delle loro legittime aspettative ad una Sanità pubblica più giusta ed equa».
Secondo Bellofiore, le parole di Tripodi non rispecchiano quello che è il suo effettivo pensiero: Tripodi, infatti «non è quasi mai astioso con chi la pensa in maniera semplicemente differente da lui», ma starebbe solo cercando di spostare la discussione su altri argomenti, ben distanti dai veri problemi. «Infatti chi mi insulta e mi definisce sciocco, strisciante e meschino sa benissimo che da anni con chiarezza e fermezza sostengo la realizzazione dell’Ospedale Unico al Centro della Piana e che nel farlo lascio da parte ogni campanile, ipotizzando la chiusura di tutte le strutture vecchie ed obsolete del nostro territorio, compreso Gioia Tauro e Polistena, che se qualcuno ancora non se ne fosse accorto, come il collega di Michele Tripodi, si reggono su strutture ben lontane da standars di sicurezza e standars sanitari degni di un paese civile, probabilmente prive di adeguamenti sismici e relativi collaudi, e quindi potenzialmente pericolose per l’incolumità stessa dei pazienti. Ma su questi aspetti ad oggi, nonostante l’evidenza nota a tutti, si è calato solo un muro di omertoso silenzio», si legge ancora nella nota stampa diffusa dal sindaco Renato Bellofiore, che poi ritorna sulla scelta di costruire a Palmi l’Ospedale della Piana, contro il parere espresso da 24 sindaci della Piana, parere che, va detto, non è affatto vincolante. E sempre sull’Ospedale della Piana, Bellofiore ricorda che la Regione ha speso 350 mila euro per acquistare il terreno su cui sorgerà la nuova struttura sanitaria, spesa che, sempre secondo il primo cittadino gioiese, poteva essere evitata perché lungo la Strada Provinciale Gioia Tauro-Rizziconi c’è un terreno di 17 ettari di proprietà della Regione Calabria.
.«Non riesco ancora a capire, pur sforzandomi, la logica portata avanti dalla Regione Calabria che è la stessa dell’ex governatore Agazio Loiero, dalla sua Asp 5 di Rc e condivisa dal Sindaco Michele Tripodi, con la quale si dice di voler puntare, con la costruzione del nuovo ospedale a Palmi, su due centri esterni, uno sulla costa e uno nell’entroterra e si decida invece oggi di puntare tutto sull’ospedale di Polistena periferico rispetto al centro della Piana. Perché, nell’attesa della realizzazione del nuovo Ospedale, allora non puntare già da oggi su due centri (Gioia Tauro e Polistena) equilibrando il peso di entrambe le strutture? Questo apparirebbe giusto per tutti, Perché voler negare il diritto ad una sanità efficiente ed efficace e razionalmente adeguata ai cittadini dell’area del porto e della costa sulle quali aree insiste la stragrande maggioranza della popolazione della Piana?», si domanda Bellofiore, che chiosa con una affermazione un po’ seria e un po’ faceta:
«Quindi, in attesa dell’Ospedale unico della Piana – per me e per altri 24 Sindaci da costruire al centro della stessa – rivendico con forza pari dignità per le due strutture di Gioia Tauro e Polistena in modo da garantire il diritto alla salute per tutto un territorio con più di 100.000 abitanti, territorio che insiste sull’area strategica più importante della Calabria che è il Porto di Gioia Tauro, con migliaia di operai che lavorano in una vera e propria polveriera infortunistica e quindi necessitano proprio a Gioia Tauro di quell’emergenza urgenza che non può essere trasferita in altri luoghi. Ricordo a me stesso e a tutti che si sta discutendo dell’area maggiormente strategica per l’intera Calabria che non può assolutamente rimanere per ogni emergenza urgenza senza la struttura ospedaliera più vicina e di riferimento che è il nosocomio Giovanni XXIII di Gioia Tauro».
Viviana Minasi