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Rosarno:Bocciata la commissione sul caso degli ulivi

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ROSARNO – A 2 mesi esatti dall’ultimo dibattito in consiglio comunale, la potatura selvaggia dei 13 ulivi di contrada “Bosco”, è tornata al centro della discussione, infuocando lo svolgimento del civico consesso (orfano del primo cittadino, assente per problemi personali) svoltosi,  nell’Auditorium comunale di Rosarno, nel tardo pomeriggio di ieri. La segretaria comunale Maria Avati ha infatti bocciato la richiesta (avanzata dall’Udc) di istituire una “Commissione straordinaria d’indagine” sul caso.

Tony Ascone (Udc) ha subito spiegato di aver sentito il bisogno di chiederne l’istituzione «dopo che il suo gruppo consiliare è stato accusato di avere delle responsabilità amministrative per l’accaduto». Dello stesso parere il consigliere Palaia: «siamo giunti ad una conclusione diversa da quella della dott.ssa Avati. A noi non interessano i motivi di carattere penale, per i quali c’è in corso un’indagine della magistratura, ma volevamo accertare o escludere eventuali responsabilità da parte di amministratori».

Le premesse dei consiglieri scudocrociati hanno messo in moto la reazione di Raimondo Paparatti: «prendiamo atto di questa tardiva, strana ed inconcludente presa di posizione dell’Udc – ha chiosato il capogruppo del Pdl – che ha avuto la possibilità di confrontarsi sulla questione due mesi fa, ed invece, davanti alla nostra interrogazione al sindaco, si è arroccata, con tutta la maggioranza, dietro al più totale silenzio».

Molto diretto Giacomo Saccomanno «che ci sia un procedimento penale in corso – sono state le prime parole del consigliere di “Grande Sud” – è un dato di fatto, ma non dimentichiamo che sul luogo del misfatto sono state trovate delle chiavi e degli attrezzi di proprietà del Comune di Rosarno, ed è lì che l’indagine amministrativa andava fatta». Pronta la risposta del gruppo consiliare del Pd: «ci siamo assunti le nostre responsabilità fin dal primo momento – ha sottolineato Andrea Il grande – in linea con il percorso di trasparenza intrapreso. Abbiamo dato risposte precise, e non sono emerse responsabilità, se qualcuno sa qualcosa che vada  a denunciare agli organi competenti».

Altro punto importante è stato quello relativo all’approvazione (avvenuta all’unanimità) del nuovo regolamento cimiteriale. A relazionare, l’assessore Scriva: «grazie al prezioso aiuto di alcuni dirigenti dell’area tecnica, abbiamo apportato delle sostanziali modifiche al piano approvato dalla terna commissariale nel 2010». I commissari non avevano infatti tenuto conto delle reali necessità della cittadinanza «creando un vero e proprio blocco edilizio all’interno del cimitero».

Gli altri punti all’ordine del giorno sono stati: l’approvazione dei verbali delle sedute precedenti; l’assestamento generale di bilancio;  la copertura finanziaria di alcuni “debiti fuori bilancio” concernenti il pagamento, di contenziosi dovuti (quasi esclusivamente) a danni automobilistici causati  dalla cattiva manutenzione del manto stradale; infine la proposta, da parte del gruppo consiliare del Pd, di una presa di posizione contro la costruzione del Rigassificatore di Gioia Tauro: «il placet è arrivato durante la gestione commissariale dei 3 comuni del Porto, chiediamo quindi che quell’atto venga annullato, dando la possibilità, ai cittadini, di potersi esprimere democraticamente».

La proposta è passata con 11 voti favorevoli (la maggioranza) e 6 astenuti. «È inutile parlare di quest’opera adesso – ha spiegato Saccomanno – inoltre quasi sicuramente verrà fatta, visto che sono state stanziate cifre esorbitanti. Trovo più utile, ad oggi, concentrarsi sul monitoraggio delle emissioni inquinanti dell’inceneritore e degli altri ecomostri presenti nel nostro circondario». Raimondo Paparatti ha invece auspicato che si faccia «un consiglio comunale ad hoc, aperto ai contributi della cittadinanza, di tutte le forze sociali presenti sul territorio e di esperti del settore».

Francesco Comandè

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