PALMI – Udienza spenta, a tratti noiosa oggi in aula bunker a Palmi, dove dinanzi alla Corte presieduta da Concettina Epifanio (Crea e Ciollaro a latere) si sta celebrando il maxi processo All Inside, che vede coinvolti numerosi soggetti presunti affiliati alla potente cosca Pesce di Rosarno.
L’Ispettore di Polizia Calogero ha riferito in merito ad alcune intercettazioni telefoniche ed ambientali che vedono protagonisti i “soliti noti”: Francesco e Salvatore Pesce, Rocco Palaia.
Intercettazioni nelle quali si parla di “carne”, ossia il traffico di droga che la famiglia Pesce gestiva nella Piana e anche nella Ionica, ma anche di armi.
Erano attenti, loro, a non essere intercettati e seguiti per strada, talmente attenti, riferisce Calogero, da riuscire a individuare agenti di Polizia e Militari dell’Arma impegnati nei vari pedinamenti.
E ancora, si ritorna a parlare della famosa rapina alla gioielleria Gelanzè; nel corso di alcune perquisizioni in casa dei Pesce, gli uomini della Polizia hanno rinvenuto i gioielli rubati, ben custoditi in una cassaforte.
Calogero riferisce di un particolare relativo a Francesco Pesce, che nel corso di una perquisizione presso la sua abitazione, notando l’etichetta della gioielleria Gelanzè pendere da una collana, ha rapidamente tentato di nasconderla.
Viviana Minasi