Di Christian Carbone – «Io sono Ossama Benkhalqui, vengo da Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria. Sono nato in Italia ma ho origini marocchine: mia madre è italiana e mio padre marocchino. Sono uno straniero di seconda generazione e ho sempre vissuto qui, integrandomi molto bene nella comunità».
Si presenta così Ossama, il 19enne italo-marocchino di Gioia Tauro che ama il calcio e la musica rap e che, dopo aver giocato in Serie D con la Gioiese, ha provato la via della musica partecipando alle selezioni di X-Factor lo scorso 27 aprile a Napoli.
Lo abbiamo incontrato per conoscerlo meglio.
Come hai iniziato a scrivere canzoni e cosa rappresenta per te la musica?
«Ho iniziato a scrivere canzoni per liberare ciò che sentivo dentro. Era l’unico modo per esprimermi e parlare delle mie giornate. Per me la musica significa dare forma alle mie idee ed emozioni attraverso i suoni. È un modo per esprimermi, sperimentare con diverse sonorità e creare qualcosa di unico»
Hai mai subito episodi di bullismo o discriminazione durante la tua crescita?
«Fortunatamente, da piccolo non ho mai subito atti di bullismo, e questo mi ha permesso di integrarmi davvero bene. Penso che la Calabria, come gran parte dell’Italia, sia ormai piena di comunità provenienti da diverse nazioni e riesca ad accogliere con calore qualunque persona. Mi considero un ottimo esempio di perfetta integrazione».
Spesso si sente parlare di stereotipi negativi riguardo all’integrazione. Qual è la tua opinione in merito?
«A volte ciò che si dice in giro non è vero, e sono proprio quegli stereotipi a gettare un’ombra sul nostro meraviglioso paese. L’Italia è piena di bellezze da scoprire in ogni angolo e credo che, in generale, la nostra società sia molto accogliente».
La musica è diventata una parte importante della tua vita. Come è iniziato tutto?
«Ho iniziato a fare musica per divertirmi e far divertire chi mi ascolta. Poi, un giorno, ho ricevuto una telefonata da un programma televisivo importante, X Factor, che mi ha dato una grande vetrina per mostrare le mie qualità e il mio pensiero. Da lì ho capito che la musica era parte di me e che non ne potevo fare a meno».
Cosa ti aspetti dalla tua comunità e dalla tua gente?
«Mi aspetto supporto, perché la nostra è una terra magnifica dove il bello andrebbe sponsorizzato per eliminare il brutto che spesso è solo chiacchiericcio e non corrisponde alla realtà. Vorrei che tutti noi promuovessimo le bellezze della nostra terra, valorizzando ciò che di positivo c’è e dimostrando che siamo una comunità accogliente e ricca di cultura».
Qual è il messaggio che vorresti dare alla tua generazione?
«Il mio messaggio è Non sottovalutate mai il potere dei vostri sogni e delle vostre passioni. Ogni grande successo inizia con una piccola idea e la determinazione di trasformarla in realtà. Credete nel vostro valore, anche quando gli ostacoli sembrano insormontabili. Siate coraggiosi nell’essere autentici, perché la vostra unicità è la vostra forza. Ricordate che il successo non è un traguardo, ma un viaggio di crescita personale. Collaborate, sostenetevi a vicenda e create una comunità basata sul rispetto e l’incoraggiamento reciproco. Il futuro è nelle vostre mani, e con fiducia e perseveranza, potete realizzare grandi cose».
Quali sono i tuoi sogni per il futuro?
«Senza dimenticare le mie origini, il mio più grande desiderio è quello di andare a Milano, la capitale della musica, per coltivare e realizzare il mio sogno musicale».
Quale sarà il tuo prossimo pezzo e di cosa parlerà?
«Il mio prossimo pezzo si intitolerà “RSQ3”. Parla della differenza tra persone false e vere, mettendo in evidenza come la sincerità e l’autenticità siano valori fondamentali in un mondo spesso dominato dalle apparenze. È un brano in cui ho cercato di esprimere le mie esperienze e riflessioni personali, sperando che possa risuonare con chi lo ascolta».