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Laface: «La Varia è una scommessa vinta»

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«Una scommessa vinta».

Ne è certo Daniele Laface, presidente della Fondazione Varia di Palmi, che a festa conclusa tira le somme e traccia un bilancio che, numeri alla mano, è più che positivo.

L’estate 2023 è quella dei record per Palmi: un mese ricco di eventi con artisti di fama internazionale (ricordiamo Tony Hadley e Joe Bastianich ma anche Jurij Revic) e nazionale, su tutti Loredana Bertè che si è esibita il 27 agosto in piazza I Maggio, al termine della Festa della Varia.

E poi lei, la Varia, la festa che da 10 anni è Patrimonio Immateriale dell’Umanità e che punta ad essere manifestazione di punta della regione (a tal proposito, una legge votata dal Consiglio della Regione Calabria, su proposta del consigliere Giuseppe Mattiani, fa della Varia una Festa di interesse regionale).

Un successo che supera le aspettative

«Il successo di questa prima festa promossa dalla Fondazione va ben oltre quelle che erano le nostra aspettative durante i primi incontri di programmazione – ha raccontato a Inquieto Notizie il presidente, Daniele Laface – Abbiamo lavorato programmando ogni intervento ma non è stato facile perché non possedevamo dati su cui basarci per decidere come muoverci. Abbiamo rischiato, abbiamo voluto rischiare, dando il via alle manifestazioni un mese prima della festa, con il concerto dei Coma Cosa. L’evento ha avuto un costo non indifferente e la paura di fare flop era tanta. Per fortuna non è andata così».

Accompagnare le persone verso la festa della Varia con delle manifestazioni che hanno attirato un gran numero di persone a Palmi è stato un passaggio obbligatorio, secondo Laface: «ancora oggi il brand Varia non ha abbastanza forza per attirare l’interesse generale delle persone. Sarà così per qualche edizione ancora, fino a quando Palmi e Varia saranno un binomio affermato nella testa delle persone».

Un po’ come Siena e il suo Palio, o Acireale e il Carnevale.

Il seguito in tv e sui social

La misura della riuscita della festa la danno, come spesso accade i numeri.

«Quando parliamo di numeri non facciamo riferimento al numero di persone presente a Palmi tra luglio e agosto o solamente il giorno della Festa della Varia – ha spiegato Daniele Laface – Parliamo di dati certificati Auditel, che ci raccontano di 600mila calabresi collegati all’emittente LaC, che ha fornito la diretta della scasata, e di 430mila italiani collegati sul web. A breve avremo anche i dati su scala nazionale e non trovo impossibile ipotizzare che anche quelli saranno numeri da record per la festa».

Una buona fetta del successo di questa edizione della Varia la si deve ai social, Instagram e TikTok su tutti.

«La presenza degli influencer ad agosto a Palmi non è stata un’operazione banale – ha proseguito il presidente – Cito il caso della Salemi che per diversi giorni ha postato story e reel da Scilla, Tropea, Palmi, taggando l’account della Varia di Palmi: questa strategia ha fatto sì che i suoi follower andassero a cliccare sull’account taggato scoprendo la Varia di Palmi».

La tradizione

La Varia 2023 è stata accompagnata da due slogan: “Bellezza ed Emozione” e “Tradizione ed Innovazione”.

«I momenti della tradizione li abbiamo rispettati tutti e in alcuni casi siamo stati rigidi – ha evidenziato Daniele Laface – Dalla calata du cippu alla consegna delle travi e alla prova di coraggio, fino alla scasata non abbiamo saltato uno solo dei momenti importanti della festa, dimostrando che la Fondazione vuole e deve preservare la tradizione della festa in primis. È vero, in più di un’occasione abbiamo dovuto agire con fermezza e rigidità per scongiurare l’eventualità di rischi ma anche per permettere una migliore fruizione della Macchina. Se, ad esempio, sullo cippo il giorno della scasata è previsto che stiano gli apostoli, la ragazza che suona la campana e il suonatore di conchiglia, non vedo perché debbano salire altre 10 persone – ha proseguito Laface – In alcune occasioni sono passato per quello cattivo ma credo che un rispetto delle regole sia necessario».

Accanto alla tradizione, l’innovazione: «le grafiche, ad esempio, sono il frutto di un lavoro di uno dei due direttori artistici, Domenico Romeo, che ha trasformato il disegno fatto da Gi.Sa. in un logo, cercando di mantenere l’essenza di quello finora utilizzato».

Tirando le somme

No, non è stata la Varia perfetta e senza sbavature, e di questo la Fondazione è consapevole. È stata una prima esperienza che ha permesso di capire punti di forza e punti deboli, di modo da migliorare in futuro.

«Ci sono state delle défaillance e ne siamo consapevoli – ha commentato Daniele Laface – ma sono quei piccoli errori che da un lato ci insegnano che possiamo migliorare e dall’altro ci fanno capire che la perfezione non è un concetto che modifica la riuscita di un evento. Anzi, molte cose non sono state precise come le avevamo immaginate, ma sono state apprezzate lo stesso e a noi può solo fare piacere. Naturalmente cercheremo di migliorare: abbiamo un vantaggio sulla prossima edizione, anzi un doppio vantaggio, perché buona parte del lavoro è pronta e perché abbiamo un base di dati da cui ripartire».

Progetti futuri

Alla Varia 2024 manca meno di un anno – sarà il 25 agosto – e la Fondazione deve sin da subito mettersi in moto, non tanto per organizzare la festa in sé quanto per mantenere viva l’attenzione attorno alla Varia, facendo un lavoro di ricerca, promozione e disseminazione.

«L’idea è quella di dare continuità alla Festa della Varia con degli appuntamenti di carattere culturale – ha raccontato Daniele Laface – Da qui alla prossima scasata dobbiamo fare in modo che della Varia si parli bene e tanto, recuperando quel gap con le altre feste di Gramas. C’è poi l’idea di realizzare un Museo della Varia per far sì che le tradizioni vivano, vengano diffuse, comunicate e tramandate. Faccio l’esempio della tiara che il Maestro Gerardo Sacco ha donato alla città: è un esempio di un bene legato alla festa che rimane patrimonio della città e che dobbiamo e possiamo tramandare».

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