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Gioia: Guerra a suon di manifesti tra il comune e il Giangurgolo

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GIOIA TAURO – (28 luglio 2011) Botta e risposta tra il gruppo teatrale “Giangurgolo” e l’amministrazione comunale di Gioia Tauro.

Nella giornata di martedì infatti sono apparsi dei manifesti affissi sui muri della città, firmati dal consiglio direttivo dell’associazione teatrale, con i quali il “Giangurgolo” informava la cittadinanza che quest’anno la solita rassegna teatrale non ci sarebbe stata.

La questione era già stata affrontata di recente. Il presidente dell’associazione infatti, Michele Saltalamacchia, aveva chiesto per iscritto all’amministrazione comunale, la possibilità, come ogni anno, di tenere la rassegna in un posto delimitato, facendo richiesta anche del palco dove esibirsi.

La risposta era arrivata con una missiva firmata dall’assessore alla cultura Monica Della Vedova e dall’assessore allo spettacolo Gaetano Condello, in cui l’amministrazione era disponibile, ma solo nelle due postazioni fisse stabilite per quest’anno, una sul lungomare e l’altra a piazza Municipio.

L’associazione, non ritenendole idonee, aveva alla fine stabilito di saltare per quest’estate la rassegna. E la questione si era così conclusa con i toni cordiali che la buona educazione e il senso civico suggeriscono.

Proprio per questo l’apparizione improvvisa del manifesto che inveisce sarcasticamente e in modo polemico contro l’amministrazione, è apparsa quantomeno singolare.

Tanto più che lo stesso Saltalamacchia non solo era completamente all’oscuro, ma aveva già rilasciato le proprie dimissioni “per mancanza di democraticità e perchè venivano regolarmente calpestate le norme statutarie”,  senza aver ancora visto i manifesti firmati da un consiglio direttivo che dell’iniziativa non aveva passato parola neppure al presidente.

Inevitabile la replica dell’amministrazione comunale che al manifesto ha risposto con un altro manifesto.

“Cari concittadini, – si legge – il manifesto diffuso nei giorni scorsi dal “Gruppo Teatrale Giangurgolo” rappresenta – oltreché una sequela di menzogne e di falsità – tutto ciò che per antonomasia può essere definito anticulturale e antidemocratico.

Prendesse esempio la Giangurgolo da tutte le altre Associazioni culturali Gioiesi, che da anni, ed in sintonia totale con questa Amministrazione hanno operato bene e con il solo scopo di diffondere cultura.

E soprattutto, prenda atto la Giangurgolo, che la prevaricazione e la menzogna non sono veicoli di promozione culturale e di crescita sociale”.

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