GIOIA TAURO – “Non esiste una sola Calabria. Ci sono le Calabrie, e io oggi ne racconterò tre. Quella che parte, quella che resta e quella arbereshe”.
A parlare è lo scrittore Carmine Abate durante un incontro tenutosi ieri pomeriggio a Sala Fallara, che rientra nell’ambito della rassegna “Incontri d’Autore”, organizzata dal comune di Gioia Tauro, in cui Abate ha presentato la sua ultima opera, “La felicità dell’attesa”, edito da Mondadori.
Un modo di raccontare i propri lavori in una chiave sicuramente diversa. Un connubio tra lettura e musica che ha catturato l’attenzione dei presenti attraverso la formula del reading letterario musicale.
Abate infatti, vincitore del Premio Napoli, Selezione Campiello, Corrado Alvaro, e Premio Tropea, ha dato voce alle pagine dei suoi libri con il trasporto e l’intonazione che nessuno più di lui poteva dare in modo adeguato.
“I miei libri non vogliono rappresentare la Calabria già nota, – ha detto – ma la complessità di questa terra, bella ma ferita, o ferita ma fortunatamente bellissima”.
Il tutto è stato accompagnato dalle note e dalle doti canore di Cataldo Perri, che ha eseguito alla chitarra battente delle composizioni originali ispirate proprio ai lavori letterari dello scrittore calabrese.
Presenti all’incontro il sindaco di Gioia Tauro Giuseppe Pedà, entusiasta della partecipazione di Abate all’evento, e l’assessore alla cultura Francesco Toscano.
“Vogliamo essere protagonisti sul campo della proposta culturale. – ha detto Toscano – La politica è la messa in pratica di un’elaborazione astratta”.