GIOIA TAURO – Sono passati diversi mesi dall’ultima volta che abbiamo parlato delle Poste della Marina di Gioia Tauro e dei tanti disagi che incontra la struttura, ma soprattutto gli utenti.
Ad oggi la situazione non è cambiata assolutamente. E ancora una volta sono i cittadini a ribellarsi all’interno dello stesso ufficio, supportati da Santo Bagalà, ex consigliere comunale di Insieme per Gioia, che ha da subito preso a cuore la situazione, scrivendo più volte anche a Carolina Picciocchi, direttrice della filiale di Reggio Calabria.
Anche lei oggi era a Gioia Tauro. Non ha voluto parlare con la stampa né mettersi di fronte agli utenti che lamentavano i disservizi della struttura.
“Diteci se siamo cittadini di serie B. – chiedevano alzando la voce – Non abbiamo sedie dove poterci accomodare mentre aspettiamo. Non c’è un segnafile, un numero da poter prendere e aspettare il turno senza ammassarci o stare attenti a chi viene prima e chi viene dopo. Non se ne può più”.
A parlare sono anche persone anziane, per le quali la situazione si complica ulteriormente. Alcune di queste infatti, conoscendo la situazione, si portano addirittura una sedia direttamente da casa.
In più si aggiunge il problema del bancomat all’esterno dell’ufficio. Non solo non c’è un minimo di copertura in caso di pioggia. Ma diventa difficilissimo riuscire ad effettuare le operazioni per via del sole e della luce che impediscono la visuale sul display.
Fino a questa mattina la gente era costretta ad aiutarsi con pezzi di cartone che qualcun altro doveva tenere per fare ombra e riuscire quindi a far vedere qualcosa.
Una situazione che ha dell’incredibile insomma e che crea disagi ad un intero quartiere e agli impiegati stessi che spesso sono costretti ad assorbire le lamentele dei cittadini pur non avendo colpe.
Ma se chi di dovere non si fa vedere, con qualcuno devono pur parlare!
Eva Saltalamacchia