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Gioia: secondo Cento i commissari hanno bocciato il bilancio di Bellofiore

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Riceviamo e pubblichiamo:
L’opportuna comunicazione fatta nei giorni scorsi dal commissario Raffaele Ruberto consente ai cittadini e ai rappresentanti delle forze sociali e politiche di farsi un’idea più compiuta sull’origine delle difficoltà, finanziarie e di gestione, di cui rimane afflitta l’amministrazione comunale.

Domenico Cento
Domenico Cento

Nel considerare utili le precisazioni che il prefetto ha inteso fare, a mo di bilancio semestrale del suo mandato, balza nuovamente agli occhi la scelta di bocciare sostanzialmente il documento finanziario approvato dalla giunta Bellofiore prima delle dimissioni del sindaco, come del resto io avevo sottolineato in precedenza, e finalmente abbiamo elementi ufficiali utili a spiegare le ragioni del tempo in più che Ruberto ha chiesto per varare una “sua” manovra.

Quel bilancio, portato in Consiglio in maniera politicamente irrituale e tecnicamente sconsiderata addirittura ad aprile, non comprendeva le esatte voci relative alle entrate certe che solo l’odierna gestione ha potuto riprecisare. Strana sembrava all’epoca quella fretta di licenziare un bilancio incompleto e insostenibile dal punto di vista della corretta amministrazione e bene ha fatto sua eccellenza ad indurre gli uffici a lavorare per azzerare le entrate fittizie e a precisare i costi che prima erano stati misteriosamente dimenticati.

Per soddisfare questa necessità l’ente ha dovuto tagliare le esenzioni tributarie prima previste e in qualche caso aumentare le tariffe. Erano scelte obbligate, visto l’approccio populistico e dissennato della precedente amministrazione che aveva illuso i cittadini attraverso delle “magie” del bilancio che il commissario non ha potuto tollerare.

Nella sua nota, inoltre, il commissario considera ancora un problema “endemico la carenza di gettito tributario”, segno evidente che non ha dato frutti sperati l’esternalizzazione del servizio di riscossione decisa in precedenza e all’epoca sbandierata come un successo. Sebbene varata una manovra per riprecisare il debito, non va dimenticato che esso oggi è nuovamente alle stelle. Basti ricordare, infatti, che all’insediamento del sindaco Bellofiore la voce dei residui passivi era ferma a circa 58.000.000 di euro, mentre il commissario ha dovuto certificare un aumento di tali debiti fino a circa 68.000.000 di euro.

In maniera molto semplicistica i residui attivi e passivi sono i crediti e i debiti che l’ente locale nell’esercizio di competenza non è riuscito ancora a riscuotere o a pagare. Il comune di Gioia Tauro (nello schema che ho allegato) certifica che i residui passivi dell’ente ammontano a 68.345.721,03 euro.

Dovendo scrivere la verità, infine, il commissario non ha potuto fare altro che confermare che l’esternalizzazione del servizio di spazzamento stradale – voluto dalla precedente amministrazione – non solo c’è stato ma è anche costato 420.000 euro annui sebbene non si vedano in questo momento in città effetti positivi.

Siccome nei giorni scorsi ero stato chiamato in causa in modo allusivo rispetto al famoso emendamento al bilancio, prendiamo atto grazie alla comunicazione del commissario che le esternalizzazioni ci sono state e come.

Gioia Tauro 8\11\2014

Domenico Cento

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