Gioielli e polizze assicurative del valore di oltre 2 milioni di euro sono stati confiscati a Pasquale Caridi, un sedicente promotore finanziario, ritenuto il vertice di un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di più reati: dall’abusiva raccolta e gestione del risparmio, alla vendita di strumenti finanziari fasulli, passando per l’autoriciclaggio e l’impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita. Il provvedimento è stato, emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale, è stato eseguito dai finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e del Nucleo speciale di Polizia valutaria con il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria. Al presunto promotore finanziario abusivo sono stati confiscati più di 4mila preziosi tra cui 63 diamanti, 14 collane, 33 bracciali e oltre 200 anelli in oro, orologi di marche prestigiose, quali 46 Rolex, 21 Tudor e 7 Cartier, e altre pietre preziose, nonché polizze assicurative e disponibilità finanziarie individuate in Italia, Spagna e Germania. Gli stessi beni erano stati sequestrati nel 2024 quando le fiamme gialle, coordinate dal procuratore aggiunto Stefano Musolino, avevano ricostruito il patrimonio dell’indagato, valorizzando le risultanze dell’operazione “Piramide” condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria e dal Nucleo speciale polizia valutaria. Nell’ambito di quell’inchiesta era emerso come Caridi, agendo sotto lo schermo di società finanziarie appositamente costituite, avrebbe ricevuto denaro da centinaia di risparmiatori residenti in tutta Italia prospettando rendimenti particolarmente allettanti. La raccolta del denaro sarebbe avvenuta mediante la stipula di contratti nell’ambito di un “sistema piramidale”, una sorta di “schema Ponzi” in cui le entrate, che consentono di finanziare il corrispettivo promesso ai partecipanti, non derivano da un’attività reale, bensì dal beneficio economico conseguente all’ingresso di altri soggetti nel sistema. Dalle indagini è emersa la divergenza tra gli esigui redditi dichiarati e le effettive disponibilità del presunto falso promotore finanziario contro il quale ci sono le dichiarazioni dei risparmiatori raggirati. Da qui la decisione dei magistrati di confiscare il “tesoretto” dell’indagato per il quale è stata ritenuta la pericolosità sociale.
Confiscati beni per oltre 2 milioni dalla procura di Reggio Calabria di euro al sedicente promotore finanziario Pasquale Caridi
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