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Cittanova: De Matteis interviene sul Psa

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Riceviamo e pubblichiamo:

Francesco De Matteis

Giovedi 7 Luglio il consiglio comunale di Cittanova è stato convocato in riunione straordinaria urgente per discutere un punto all’o.d.g. molto importante, cioè la presa d’atto della recessione del Comune di Polistena dal P.S.A. (Piano Strutturale Associato).
Cos’è il P.S.A. ? è un accordo stipulato nel 2006 tra i comuni di Anoia, Cinquefrondi, Cittanova, Giffone, Melicucco, Polistena e San Giorgio Morgeto, i quali all’epoca decisero di associarsi per la redazione di un Piano Strutturale, ai sensi della L.U.R. n. 14/2006.
Il P.S.A. sarebbe, in sostanza, uno strumento urbanistico innovativo ed avanzato che prevede la realizzazione di una associazione di comuni, i quali si uniscono per avviare in modo condiviso l’elaborazione dei rispettivi nuovi strumenti urbanistici in forma associata.
Questa scelta muoverebbe dalla consapevolezza dei diversi elementi di omogeneità del territorio, sottesa ai caratteri distintivi e identitari di ciascun comune, nonchè dall’individuazione di importanti temi di interesse comune, a partire dalle infrastrutture per la mobilità, dal coordinamento delle scelte in materia di aree per le attività produttive, dall’omogeneizzazione delle politiche di tutela dell’ambiente e dalla valorizzazione unitaria delle comuni risorse storiche e paesaggistiche.
Il Piano Strutturale Associato (PSA), così inteso, sarebbe da interpretare, in buona sostanza, come uno strumento urbanistico “comprensoriale” e dunque si configurerebbe come un superamento del vecchio PRG; un “marchingegno” ideato per rispondere in modo razionale alla domanda di cosa fare per innescare lo “Sviluppo economico del territorio” e per promuovere “un migliore e più efficace suo governo”.
In tal senso esso agisce quale dispositivo che nel travalicare i confini dei singoli comuni si dota di nuove regole per affacciarsi in modo innovativo ai sistemi attuali di gestione territoriale, puntando così all’affermazione sostanziale di alcuni princìpi cardine, quali la perequazione fra le proprietà dei terreni ed i principi di sostenibilità e sussidiarietà.
Con il P.S.A. si ha la possibilità di realizzare e gestire “in associazione” servizi ed infrastrutture che spesso economicamente e demograficamente non sono realizzabili dai singoli piccoli Comuni, quali ad esempio quelli attinenti ai rifiuti solidi urbani (RSU) ed alla Protezione Civile.
Cannatà, l’altra sera, nell’invitare il consiglio comunale a prendere atto della recessione dal P.S.A. del Comune di Polistena, ha preteso che venisse inserita nel documento approvato dalla maggioranza consiliare la opposta determinazione del comune di Cittanova, che invece intende di restare nel P.S.A.
Noi del Gruppo di opposizione “Cittanova Protagonista” non condividiamo questa scelta di Cannatà e la avversiamo in modo deciso e netto, per tutta una serie di ragioni ben motivate.
In primis va detto che questa associazione di comuni è nata male all’origine, in quanto i sette paesi associati nel P.S.A. non presentano caratteri di omogeneità del loro territorio, tanto è vero che mentre Giffone, ad es., dispone di un vasto territorio montano con sue specifiche peculiarità, Anoia, Melicucco e Polistena, invece, condividono un territorio con caratteristiche geomorfologiche ed ambientali sostanzialmente diverse da quelle di Giffone, ed anche di Cittanova e San Giorgio Morgeto.
Pertanto, sarebbe oltremodo difficile pensare di poter mai realizzare una vera integrazione del territorio dei sette comuni facenti parte del PSA in un contesto unitario di programmazione e gestione comune.
Tra l’altro, vi è da rilevare che tra i sette comuni che nel lontano 2006 decisero di associarsi non è possibile scorgere elementi identitari comuni, tanto meno è possibile oggi immaginare e proporre un piano organico di sviluppo che possa coinvolgere, omogeneamente ed in modo equilibrato, tutti e sette i comuni in una visione d’insieme.
D’altronde, immaginare oggi infrastrutture per la mobilità che possano soddisfare in egual misura bisogni ed esigenze di tutti e sette i comuni associati non è più cosa fattibile, e ciò in considerazione soprattutto della costruenda pedemontana che passa da Cittanova e San Giorgio Morgeto, mentre taglia fuori del tutto i comuni di Giffone, Anoia e Melicucco, nel determinare, altresì, una sostanziale marginalizzazione di Polistena.
Pertanto, le “pianificazione territoriale infrastrutturale per la mobilità” voluta a suo tempo dalla Provincia con la costruenda Pedemontana, concepita quando Cannatà ricopriva l’incarico di assessore provinciale alla viabilità con delega di vice presidente della giunta, si configura come una scelta di fondo che confligge in modo evidente, azzerando ogni ipotesi alternativa che il P.S.A. potrebbe prevedere in materia di mobilità territoriale.
Cittanova Protagonista non può peraltro tacere dinanzi al grave ed ingiustificato ritardo con il quale Cittanova in questi anni ha affrontato la materia, collocandosi di fatto in una posizione di netto “fuori gioco”.
In questi quattro anni di gestione Cannatà, infatti, non si è mai trovato il tempo necessario per avviare un serio confronto all’interno della maggioranza prima, e del consiglio comunale, poi, per delineare e condividere i possibili percorsi di crescita e di sviluppo economico che Cittanova è chiamata a compiere negli anni a venire.
Fatto questo, bisognava poi elaborare una proposta di massima condivisa da sottoporre al vaglio della cittadinanza tutta.
In materia di P.S.A. è bene che Cannatà e soci si tolgano dalla testa che potranno decidere da soli. Su questo terreno bisogna procedere con la dovuta umiltà e modestia, tenendo in massima considerazione i gruppi consiliari, ma soprattutto i Cittadini, senza dei quali nessun P.S.A. potrà mai vedere la luce.
Nessun P.S.A. potrà mai vedere degnamente rappresentate ed integrate istanze e bisogni del territorio di Cittanova in assenza di un confronto preliminare e di una seria concertazione tra maggioranza amministrativa, gruppi di opposizione, categorie produttive, mondo delle associazioni, forze imprenditoriali e tecnici locali, mai dimenticando l’alto significato da attribuire alla partecipazione attiva ed al coinvolgimento della cosiddetta gente comune, in ogni circostanza.
La smetta Cannatà di fare l’ironico, la finisca di elencare opere pubbliche che appartengono ad altri per dire ai cittadini che la sua amministrazione ha sino ad ora fatto qualcosa. Cominci il sindaco a pensare seriamente, piuttosto, alle tante cose serie ed urgenti da fare nell’interesse di Cittanova, se vuole recuperare il tempo perduto sino ad ora inutilmente.

Francesco De Matteis – Consigliere Comunale “Cittanova Protagonista”

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