«L’operazione “Chirone” condotta dalle Forze dell’Ordine e dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria ha evidenziato un intreccio politico mafioso teso a condizionare pesantemente – per interessi illegali e di parte – il regolare e funzionale svolgimento delle attività sanitarie nella Provincia di Reggio Calabria». Così in una nota il sindaco di Gioia Tauro Aldo Alessio.
«Salvo il diritto di ciascun indagato alla presunzione di innocenza, le indagini espletate hanno consentito di accertare la esistenza di malaffare indirizzato all’arricchimento personale e di gruppi, a spese del diritto alla salute dei cittadini».
«Anche il nostro Ospedale ha registrato queste infiltrazioni e questi attacchi. Non può peraltro sottacersi che la inchiesta fa riferimento alla più generale infiltrazione mafiosa della ASP di Reggio Calabria, sciolta per questo motivo con decreto del Presidente della Repubblica».
«Qui voglio ricordare ai cittadini Gioiesi che la Sanità Regionale Calabrese è da lunghissimo tempo commissariata, a causa della disastrosa situazione creata con ruberie miliardarie che hanno portato alla chiusura di 18 Ospedali e costretto quotidianamente i calabresi a spostarsi in altre Regioni per le necessarie cure, con grave pregiudizio economico e morale».
«L’Amministrazione comunale, impegnata a ridare la piena operatività del nostro Ospedale cittadino – presidio essenziale per le esigenze degli utenti nell’area più popolosa ed industrializzata della Provincia – rivolge il saluto e l’apprezzamento a quanti – nelle Forze dell’Ordine e nella Magistratura – stanno lavorando per restituire il settore sanitario a legalità. E’ un opera meritoria della quale ogni cittadino, violato nel suo diritto alla salute, si sente parte. L’Amministrazione Comunale – nei tempi e modi di Legge – si costituirà parte civile nel processo» ha concluso Alessio.