La prima sezione penale della Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla Procura generale presso la Corte di Appello di Catanzaro, rendendo definitiva l’assoluzione dell’avvocato Armando Veneto dalle accuse di corruzione in atti giudiziari e concorso esterno in associazione mafiosa. Si chiude così una delle vicende giudiziarie più controverse degli ultimi anni, che aveva sollevato dubbi e perplessità non solo negli ambienti giuridici, ma anche nella società civile e nella politica.
“Cala il sipario – affermano in una nota gli avvocati Vincenzo Maiello e Beniamino Migliucci, difensori di Veneto – su accuse che, fin dal loro sorgere, apparivano contrarie ai fatti e avevano destato generale incredulità nel mondo forense e nei luoghi della politica e della società civile, dove Armando Veneto ha ricoperto importanti ruoli, portando sempre competenza, umanità e passione.”
Una decisione che, secondo i difensori, riafferma il primato del diritto e della corretta valutazione delle prove, trasformando la sentenza in una vera e propria festa per lo stato di diritto.
Armando Veneto, nato ad Aversa nel 1935, ha costruito una carriera decennale nel campo della giustizia, diventando uno dei penalisti più stimati della Calabria e del Mezzogiorno. È stato presidente della Camera Penale di Palmi, nonché figura di spicco all’interno dell’Unione delle Camere Penali, dove ha ricoperto il ruolo di presidente del Consiglio Nazionale.
La sua esperienza ha lasciato un’impronta significativa nel dibattito giuridico nazionale, anche attraverso interventi pubblici e seminari dedicati alla riforma della giustizia e alla difesa dei diritti costituzionali.
Parallelamente alla sua attività professionale, Veneto ha intrapreso un lungo percorso politico, ricco di incarichi e iniziative:
- Sindaco di Palmi dal 1994 al 2001, promuovendo politiche di legalità e sviluppo locale.
- Deputato della Repubblica Italiana durante la XIII legislatura (1996–2001), eletto con l’Ulivo, ha svolto il ruolo di sottosegretario al Ministero delle Finanze nei governi D’Alema II e Amato II.
- Europarlamentare dal 2006 al 2009 nel gruppo PPE-DE, ha lavorato in particolare nelle commissioni Trasporti e Turismo, portando la voce del Sud Italia in Europa.
Nel tempo, ha aderito a diverse formazioni politiche, prima di fondare nel 2007 il Movimento dei Moderati per la Democrazia e la Legalità, con l’obiettivo di costruire un ponte tra legalità e rappresentanza civica.
La sua assoluzione segna non solo la fine di una lunga vicenda giudiziaria, ma anche il riconoscimento di un’intera vita spesa al servizio del diritto, della politica e della società. In un tempo in cui la fiducia nelle istituzioni vacilla, figure come Armando Veneto restituiscono peso e dignità alle parole “impegno civile”.



