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Varia, sanità e beni confiscati: ecco il consiglio comunale di Palmi

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La giunta comunale di Palmi
La giunta comunale di Palmi

PALMI – Il Consiglio approva le linee generali per l’adeguamento del piano triennale anticorruzione, e dà mandato al sindaco di portare al tavolo romano sulle “Feste delle Grandi Macchine a Spalla”, la proposta del Comune di Palmi, ma sono stati i temi della sanità e della gestione dei beni confiscati alla criminalità ad animare l’assise per buona parte. Andiamo con ordine.

La maggioranza (Papalia, Donato, Pace, Randazzo, Parisi, Ciappina, Surace e Minasi) vota, insieme a Salvatore Boemi dell’opposizione, le linee generali per l’adeguamento del Piano triennale per la prevenzione della corruzione per il 2016 e per il triennio 2016/2018; si astengono Pasquale Frisina e Giuseppe Ranuccio del centrosinistra, e Giovanni Bonaccorso, minoranza di centrodestra. La discussione si sposta quindi sul tema della sanità, e sui tempi di realizzazione del nuovo ospedale della Piana. «Non se ne parla prima di fine estate 2016 – tuona il primo cittadino – Me lo ha assicurato il commissario Scura. I tempi sono ancora lunghi, e noi più che chiedere interventi tampone in assenza di un presidio, non possiamo fare».

Maggioranza ed opposizione si trovano d’accordo sulla necessità, non più rinviabile, di trovare una soluzione tampone al problema della sanità e di vigilare sull’iter non ancora concluso, come più volte auspicato dal consigliere di minoranza Salvatore Boemi. È stata sua, tre anni fa, la proposta di istituire una commissione che vigilasse sull’iter di costruzione del presidio ospedaliero. «Purtroppo sulla sanità siamo arrivati al punto di dover elemosinare all’Asp qualsiasi cosa – ha aggiunto Giuseppe Saletta, vicesindaco con delega alla sanità – Avevamo chiesto che dall’Asp di Cosenza ci inviassero per qualche mese lo strumento per effettuare la mammografia, ma l’azienda sanitaria si è rifiutata».

È stato quindi il tema dei beni confiscati alla criminalità, e quindi nelle disponibilità del Comune di Palmi, a tenere banco in aula. In particolare il terreno di Rovaglioso, che per negligenza dell’agenzia dei bei confiscati è ancora intestato ai Mammoliti-Nava, famiglie a cui è stato sottratto oltre vent’anni fa. «Come amministrazione abbiamo fatto la nostra parte – ha spiegato Saletta – comunicando agli uffici competenti il cambio di destinazione, un anno e mezzo fa. E ad oggi non abbiamo avuto alcun riscontro alla nostra richiesta». Aggiunge il sindaco: «Ci siamo impegnati affinché i progetti di riqualifica di aree confiscate alla criminalità, venissero portati a termine, e questo è chiaro segnale di quanto ci interessa che le aree sottratte ai mafiosi abbiano nuova vita. Purtroppo – ha proseguito Barone – succede che chi presenta dei progetti venga poi a chiederci dei soldi per realizzarli, e che chi invece avrebbe la possibilità di realizzarli, lotta con la burocrazia».

Quando l’argomento diventa la Varia, e più nello specifico la Rete delle Grandi Macchine a Spalla, il clima si scalda, con qualche frecciatina al sindaco anche da consiglieri della stessa maggioranza. Il prossimo 5 febbraio il sindaco a Roma, ad un tavolo di discussione con i sindaci delle altre città della Rete indetto dal Mibact, discuterà di come la Rete dovrà gestire i finanziamenti previsti per i festeggiamenti nelle quattro città. La proposta che il sindaco porterà a Roma è quella di una gestione parziale dei soldi da parte dell’organismo Rete. «Proporrò che i soldi siano gestiti in parte dai Comuni ed in parte dalla Rete, con un vantaggio in favore dei Comuni», ha spiegato Barone, rassicurando anche il consigliere Frisina, preoccupato che a Palmi potesse toccare un finanziamento meno cospicuo, per via del fatto che la festa della Varia non ha cadenza annuale, a differenza delle altre feste.

D’accordo con il sindaco Carmelo Ciappina secondo cui «le associazioni cittadine devono partecipare alla realizzazione della festa, ma il compito primario spetta all’amministrazione», mentre Natale Pace ha ricordato la sua proposta, quando era assessore, di istituire «la Fondazione della Rete, affinché non ci sia esclusione di nessuno degli attori che partecipano alla realizzazione delle feste». Di diverso parere invece Antonio Papalia, maggioranza, il quale ha invitato «la politica con la “p minuscola” a stare fuori e lontana dalla Varia», esortando invece «la politica con la “p maiuscola” ad assumersi l’onere di governare il processo di realizzazione della festa, che non può che essere quello che ha espresso il sindaco: tradizione vuol dire che il Comune deve partecipare alla realizzazione della festa». Infine Gabriele Parisi, anch’egli della maggioranza, ha lasciato intendere di aver gradito la prima delle due Varia organizzate da questa amministrazione, quella del 2013, «inserita in un calendario di eventi estivi ricco e gradevole» e di aver gradito un po’ meno la Varia del 2014.

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