I magistrati della Procura di Reggio Calabria, Domenico Cappelleri e Paola D’Ambrosio, hanno presentato le richieste di condanna degli imputati nel processo “Tre Croci” che si celebra con rito abbreviato a Reggio Calabria.
Il procedimento è figlio dell’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria su coordinamento della Procura antimafia reggina e coinvolge diverse persone, tra cui portuali “infedeli” e narcos, accusate a vario titolo di traffico internazionale di stupefacenti e associazione mafiosa.
Queste le richieste del giudice dell’udienza preliminare, Giani:
- Salvatore Bagnoli: 20 anni;
- Domenico Bartuccio: 18 anni;
- Rosario Bonifazio: 20 anni;
- Vincenzo Brandimarte: 20 anni;
- Salvatore Cananzi: 20 anni;
- Salvatore Copelli: 20 anni;
- Alessandro Cutrì: 20 anni;
- Salvatore Dell’Acqua: 20 anni;
- Girolamo Fazari: 20 anni;
- Santi Fazio: 20 anni;
- Domenico Gulluni: 20 anni;
- Domenico Iannaci: 20 anni;
- Rocco Iannizzi: 20 anni;
- Vincenzo Larosa: 20 anni;
- Domenico Longo: 18 anni;
- Pasqualino Russo: 18 anni;
- Domenico Sciglitano: 20 anni;
- Antonio Sciglitano: 20 anni;
- Nazareno Valente: 20 anni;
- Antonio Zambara: 20 anni;
- Bruno Carbone: 10 anni;
- Raffaele Imperiale: 10 anni;
- Franco Barbaro: 16 anni;
- Antonio Bruzzaniti:
- Bartolo Bruzzaniti:
- Bellè: 6 anni
Il rito abbreviato del procedimento “Tre Croci” si celebra dinanzi al gup Irene Giani.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, gli imputati avrebbero fatto uscire dal porto di Gioia Tauro quintali di cocaina attraverso un metodo che permetteva di individuare e nascondere i carichi.
Secondo quanto emerso dall’inchiesta, l’organizzazione sarebbero retta da Raffaele Imperiale, Bruno Carbone – entrambi di Napoli – e i fratelli Bartolo e Antonio Bruzzaniti.
L’organizzazione poteva contare anche su squadre di operatori portuali infedeli, che disponeva di ingenti risorse finanziarie con lo scopo di reperire e acquistare all’estero, importare, trasportare in Italia copiosi quantitativi di cocaina.
Il 30 gennaio inizierà la discussione delle tesi difensive.