
SAN FERDINANDO – «Devono darci garanzie precise, fino al 5 luglio saremo in mobilitazione permanente». E’ questo il messaggio lanciato dal sindaco di San Ferdinando Domenico Madafferi durante l’assemblea di “Città degli Ulivi”.
Il primo cittadino, nel suo intervento ha invitato tutti i suoi colleghi della Piana a mobilitarsi. «La vertenza del porto è un problema politico – ha detto – e la politica deve svolgere il proprio ruolo fino in fondo. Noi (rivolto ai colleghi presenti in sala) dobbiamo essere coinvolti e protagonisti, come accadde negli anni 80 quando i sindaci della Piana si mobilitarono in blocco».
Le risposte non si sono fatte attendere, sia il sindaco di Scido Giuseppe Germanò (presidente del comitato), che quello di Laureana Domenico Ceravolo (presidente dell’assemblea) hanno infatti garantito che i sindaci della piana saranno in prima linea sulla vertenza del Porto e su tutti gli altri problemi che gravano in questo momento sul territorio.
All’assemblea di San Ferdinando era presente anche Candeloro Imbalzano. Il consigliere regionale della Lista Scopelliti ha parlato di una Piana «sotto attacco» che deve reagire. «La situazione del porto – ha detto Imbalzano – è stata sottovalutata nei mesi scorsi, già a Gennaio Maersk dava segni di inquietudine, io a marzo contestai apertamente il sottosegretario Giachino che fece capire che Gioia Tauro sarebbe stata esclusa dalla Logistica».
Un ulteriore appello ai sindaci è arrivato dal segretario della Cgil Nino Calogero che li ha spinti «a diventare protagonisti della mobilitazione». Per il sindacalista fino al 5 luglio, data in cui ci sarà un nuovo incontro al ministero con i vertici di Mct, «tutti gli attori coinvolti si devono unire per dare maggiore forza al territorio».All’assemblea erano presenti la maggior parte dei sindaci e dei sindacalisti della Piana. Resta da capire quali iniziative verranno messe in campo dopo questo incontro, in attesa del nuovo appuntamento fissato a Catanzaro per lunedì prossimo.
Mct ha parlato di 467 unità da mandare in mobilità e il ministro Matteoli ha strappato un rinvio all’azienda fino al 5 luglio. Queste per ora le uniche certezza di questa intricata vicenda.
Lucio Rodinò