GIOIA TAURO – Anche a Gioia Tauro sono stati effettuati sequestri e controlli nell’ambito dell’operazione Mamma Mia, effettuata dall’Ispettorato repressione frodi (Icqrf) e coordinata dalla Procura di Trani. L’attività investigativa ha portato al blocco di un vasto sistema di frode, radicato in Puglia e Calabria, nel settore oleario.
L’operazione ha bloccato la commercializzazione di oltre duemila tonnellate di olio extravergine di oliva falsamente fatturato italiano, per un valore di oltre 13 milioni di euro.
In tutto sono otto le persone indagate. Si tratta di Giuseppe Cavallaro, 50 anni, titolare della omonima ditta; Salvatore Seminara (72), della Olearia Salvatore Seminara; Luigi Latorre (51); Riccardo Cialdella (24), della Olii sud alimentari di Cialdella Riccardo; Gianluca Cialdella (19) della Mediterranea olii; Felice Cialdella (50), amministratore delegato della due aziende di famiglia; Umberto Patruno (28) e Filippo Patruno (61) della Olearia Pu.“
Sono accusate di frode agroalimentare e di reati fiscali, connessi a un giro di fatture false attestanti il commercio di duemila tonnellate di olio italiano fittizio.
Secondo gli investigatori negli anni 2014 e 2015, più di duemila tonnellate di olio extravergine di oliva proveniente da Spagna e Grecia sarebbero state commercializzate come olio 100% Italiano.
Per compiere la frode venivano utilizzate delle imprese «cartiere» pugliesi e calabresi che emettevano falsa documentazione attestante l’origine nazionale di olio extravergine di oliva, in realtà spagnolo o greco, che arrivava gli imbottigliatori come Made in Italy, pronto per il confezionamento e la distribuzione sul mercato.
I soggetti coinvolti provvedevano a smaltire l’olio non italiano attraverso vendite fittizie a operatori compiacenti, anche esteri, al fine di farne perdere le tracce.
Anche alcuni organismi di controllo esteri hanno confermato l’esistenza delle operazioni fittizie di vendita.
Ad Andria, Crotone e Gioia Tauro sono stati eseguiti 16 sequestri e 12 perquisizioni.
Nel corso dell’operazione e’ stata sequestrata un’ingente mole di documentazione e anche materiale informatico.
Le partite di falso olio 100% italiano sono state rintracciate mediante la documentazione di vendita e le quote ancora residue saranno ritirate dal mercato mediante un articolato sistema di richiamo dei prodotti irregolari.