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La Varia di Palmi “patrimonio culturale regionale”: Mattiani (FI) presenta la proposta di legge

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Il consigliere regionale di Forza Italia Giuseppe Mattiani, ha presentato in Consiglio Regionale una proposta di legge per il riconoscimento della Varia di Palmi come patrimonio culturale regionale.

Come riportato dalla testata Il Reggino, il consigliere Mattiani ha dichiarato che con questa proposta «l’obiettivo è quello di concorrere alla salvaguardia, promozione e valorizzazione della festa della “Varia di Palmi” quale “patrimonio regionale calabrese” inserito nella lista per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale istituita dall’Unesco. La Varia di Palmi è patrimonio Unesco dal 4 dicembre 2013 – insieme al trasporto della macchina di Santa Rosa di Viterbo, ai Gigli di Nola e alla Faradda dei Candelieri di Sassari, che fanno anch’esse parte della Rete delle grandi macchine a spalla italiane – ed è il primo elemento “tematico” o seriale al mondo candidato al riconoscimento Unesco nella forma di network.

Anche per questo, nel corso dell’ottavo Comitato intergovernativo Unesco riunito a Baku, la proposta di candidatura è stata votata all’unanimità da tutti gli Stati aderenti ed è stata indicata dall’Unesco come “modello, esempio e fonte di ispirazione”. L’elemento fa parte infatti, della speciale lista di 30 riconoscimenti sulla totalità dei 677 patrimoni immateriali Unesco, che possono fregiarsi dello status di modello di buona pratica, unica candidatura italiana. In Calabria, la Varia di Palmi è perciò l’unico riconoscimento nella Lista del Patrimonio culturale immateriale ad avere le peculiarità di “modello” Unesco. Da qui la necessità di concorrere per salvaguardare, promuovere e valorizzare la Varia, quale patrimonio della città di Palmi, Patrimonio regionale calabrese e Patrimonio dell’umanità».

«La Varia di Palmi – continua Mattiani – rientra nella tipologia relativa alle consuetudini sociali ed eventi rituali e festivi. È una festa della tradizione della cultura mediterranea che si caratterizza per una serie complessa di rituali che sono messi in atto dalla comunità nell’arco di due settimane nella seconda metà di agosto, finalizzati al trasporto a spalla da parte di duecento giovani, i “Mbuttaturi”, di un articolato carro sacro che illustra plasticamente il momento dell’Assunzione in cielo della Vergine Maria, intesa come viaggio dalla Terra all’Empireo, attraverso le sfere celesti secondo i canoni della cosmografia aristotelico-tolemaica, geocentrica, accettata all’epoca della sua realizzazione.

L’intero dispositivo festivo celebra, da più di 500 anni, la relazione di scambio e solidarietà tra la città di Palmi e la città di Messina, in occasione di una violenta epidemia di peste che investì la città peloritana per la presenza, nel porto, della flotta cristiana dopo la battaglia di Lepanto, nell’ottobre 1571.

L’aiuto prestato dai palmesi ai messinesi avrebbe talmente stretto i rapporti tra le due città dello Stretto da tributare, il Senato della città di Messina, il privilegio di custodire un capello sacro della Vergine Maria, tutt’oggi custodito nella Concattedrale di Palmi e di realizzare, l’ultima domenica di agosto, il carro votivo. Nel corso dei secoli la tradizione è rimasta immutata, anzi, si è rafforzata. L’attuale struttura della Varia di Palmi, la cosiddetta “Varia meccanica”, è ancora oggi un gigantesco carro di legno, ferro e cartapesta alto 16 metri, ed è il frutto del lavoro compiuto dal cavaliere Giuseppe Militano e dai maestri Vincenzo e Adolfo Ferraro sul finire dell’800.

Cadendo i festeggiamenti nel cuore dell’estate, nel periodo cioè in cui si assiste al massimo rigoglio della natura, al pieno sviluppo e alla crescita completa dei prodotti agricoli, l’Assunzione viene fatalmente assimilata a momento emblematico e pregnante della vittoria della vita sulla morte. La Varia di Palmi possiede inoltre, una grande carica religiosa ed emozionale, il cui trascinamento determina nella enorme massa di fedeli che si raccolgono intorno a questo simulacro di dimensioni eccessive, barocche, che porta in giro per la città, svettante verso il cielo, l’“Animella” e la sequela di un mistero cosmico colto nelle sue molteplici ierofanie».

La proposta di legge comporta una spesa annuale di 100.000 euro a carico del bilancio regionale. Nella norma finanziaria si specifica che la copertura degli oneri, determinati per ciascuna delle annualità 2023, 2024 e 2025, in 100.000 euro, trova copertura sul capitolo “Fondo occorrente per far fronte agli oneri derivanti da provvedimenti legislativi che si perfezioneranno dopo l’approvazione del bilancio, recanti spese di parte corrente”.

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