SIDERNO – In fiamme nella notte a Siderno l’auto intestata all’assessore al Lavoro, della Regione Calabria, Federica Roccisano.
Sull’episodio indagano i carabinieri del gruppo di Locri che non escludono alcuna pista, anche se l’ipotesi privilegiata sembrerebbe quella dell’atto di natura dolosa.
La vettura, una Opel Mokka, intestata all’assessore ma in uso al marito, era parcheggiata davanti all’abitazione dell’assessore regionale a Siderno.
Federica Roccisano, 34 anni, ricercatrice universitaria in materia di politica economica, fa parte della giunta regionale tecnica guidata da Mario Oliverio che è in carica dal luglio scorso.
Roccisano oltre a quella del Lavoro ha anche le deleghe alla Scuola, Welfare e Politiche giovanili. E’ dirigente del Pd.
Numerosi gli attestati di solidarietà giunti nella mattinata all’assessore. Dalla Piana hanno espresso vicinanza a Federica Roccisano i sindaci di Gioia Tauro e Cinquefrondi e il vicepresidente del consiglio regionale Francesco D’Agostino.
La solidarietà di Giuseppe Pedà
“Esprimo a nome mio e dell’amministrazione comunale di Gioia Tauro, solidarietà e vicinanza all’assessore regionale Federica Roccisano, – ha scritto in un coomunicato il sindaco gioiese Giuseppe Pedà – vittima di un grave atto intimidatorio. L’assessore Roccisano sta compiendo un importante sforzo in un settore delicato come è quello del welfare, che coinvolge migliaia di lavoratori e ha bisogno che vengano portati a termine gli interventi incisivi da lei già avviati. L’auspicio è che le forze di polizia individuino al più presto i responsabili dell’intimidazione, in modo da garantire all’assessore Roccisano di continuare con maggiore serenità il percorso intrapreso. In questi mesi ha dimostrato grande competenza e capacità nell’avviare, dopo anni e anni, verso una felice soluzione, la vertenza della contrattualizzazione dei lavoratori Lsu – Lpu. E’ importante – ha concluso il primo cittadino di Gioia Tauro – che Federica Roccisano non demorda e prosegua nella sua azione. L’assessore non è sola, con lei c’è la Calabria migliore, quella dei cittadini e degli amministratori onesti che non hanno nessuna intenzione di piegarsi davanti alla violenza, ai soprusi e all’illegalità”.
La solidarietà di Michele Conia
Anche Michele Conia ha diffuso in mattinata un comunicato stampa: “L’amministrazione comunale di Cinquefrondi – ha dichiarato – esprime tutto il proprio sdegno per l’ennesimo atto intimidatorio perpetrato nella nostra terra e che ha colpito questa volta l’attuale Assessora Regionale al Lavoro Federica Roccisano. Siamo ancora una volta consapevoli che le note di solidarietà non rappresentano un valido argine alla barbarie cui assistiamo, ma allo stesso tempo pienamente convinti che il silenzio renda più fertile il terreno nel quale stupidi vigliacchi continuano ad agire indisturbati nelle proprie azioni malavitose. Nell’esprimere vicinanza istituzionale all’Assessora ma anche personale alla giovane, spesso vicina all’azione sviluppata da questa amministrazione, chiediamo alla stessa pubblicamente di non arrendersi davanti a queste mortificazioni nella convinzione che potrà contare sulla nostra vicinanza non rituale, né di facciata”.
Il comunicato di D’Agostino
“L’intimidazione subita dall’assessore al Lavoro Federica Roccisano è un fatto grave, l’ennesimo di una escalation allarmante, che merita solo una ferma condanna e sentimenti di ripulsa. – ha dichiarato il vice presidente del Consiglio regionale Francesco D’Agostino – Esprimo piena solidarietà e pieno sostegno a Roccisano, impegnata in un percorso di governo che vuole lo sviluppo di questa regione, nonostante le difficoltà e le resistenze”. Sono convinto – ha proseguito D’Agostino – che quanto accaduto non fermerà l’azione dell’assessore, che sta dimostrando senso di responsabilità e importanti competenze in seno all’esecutivo del presidente Mario Oliverio. A questo segnale inquietante – ha sottolineato – le istituzioni e la politica devono rispondere con concretezza e senso di unità. L’auspicio è che le forze dell’ordine gettino luce al più presto su questa vicenda che, se da una parte genera sdegno nei calabresi per bene, dall’altra invita tutti ad un impegno ancora maggiore in direzione di una normalizzazione quanto mai auspicata”.