Giovedì 30 maggio, come già accaduto spesso negli ultimi anni, tornerà a Reggio Calabria il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini.
La sua presenza in riva allo Stretto è sempre molto gradita, ma in questi giorni assumerà anche un valore simbolico: nessuno può nascondere, infatti, che lui sia il più convinto sponsor istituzionale del ponte sullo Stretto, un’opera di cui si parla da oltre un secolo, e che a breve avremo l’onore di vedere partire.
Un’opera che metterebbe la nostra terra al centro dell’attenzione mediatica globale, che cambierebbe la mobilità di due intere regioni, che creerebbe uno shock economico positivo per tutto il meridione e che attrarrebbe nuovi capitali, anche stranieri sulla nostra terra, con una ricaduta impressionante sull’economia e sui posti di lavoro.
Il ponte è un’opera che può rappresentare il primo e più importante passo verso quel progetto di abbattimento del divario tra nord e sud del Paese, anch’esso sempre vagheggiato ma, ahimè, mai realizzato.
E allora chi ha interesse a remare contro questo progetto? Chi non lo vuole? Semplice: chi non vuole che il sud decolli, chi ha interesse nel tenere il meridione inchiodato al suo passato; insomma, come diceva Tomasi di Lampedusa, chi ha interesse che tutto cambi purché non cambi nulla.
Ma con il ponte non sarebbe così. Il cambiamento sarebbe reale.
I delatori del ponte dicono che è un’opera ardita, qualcuno addirittura che è un’opera irrealizzabile, ma anche a Filippo Brunelleschi veniva contestata la stessa cosa: anche allora in molti sostenevano che la Cupola di Firenze fosse irrealizzabile con i materiali e le conoscenze del tempo. Eppure la cupola fu fatta ed ancora oggi è lì, a dimostrarci che si può fare. A dimostrare che gli italiani sono un popolo straordinario che sa anche andare oltre i limiti del possibile! E tutto il mondo viene ad ammirare lo spettacolo della Cupola di Firenze.
Ebbene, se ci impegniamo, un giorno verranno anche qui in riva allo Stretto ad ammirare le nostre capacità, guardandoci con occhi nuovi e con nuova e rinnovata stima. Non lasciamoci irretire dai disfattisti e dagli scettici di professione.
Oggi tocca a noi realizzare qualcosa di straordinario: il ponte sullo Stretto. Anzi, il Ponte sul futuro. Un’opera realizzabile e soprattutto un grande investimento per il nostro Paese. Un’opera in virtù della quale la città di Reggio Calabria, grazie anche alle grandi potenzialità del Porto di Gioia Tauro, riuscirebbe finalmente a conquistare quel ruolo da regina del Mediterraneo che le è sempre spettato di diritto e che per troppo tempo le è stato negato da chi non la ama, o peggio ancora la teme.
Un’occasione quindi da non perdere per costruire un Paese più giusto, più unito, più pronto ad affrontare le sfide del domani da leader e non da gregario.
Purtroppo le resistenze a tutto questo non mancano, ma se saremo determinati, e con l’aiuto di un valente Ministro venuto dal nord, certamente ce la faremo.
Giuseppe Gelardi
Capogruppo Lega Salvini Calabria