Riflettere sul sistema scolastico attuale analizzandone gli aspetti alienanti che contribuiscono a non formare pienamente le personalità e le idee di giovani donne e uomini del futuro. È La lucida riflessione dall’interno della docente palmese di Storia e Filosofia Chiara Ortuso, che nella monografia appena uscita “Il ruolo della scuola postmoderna – Le sfide dell’educazione nella società liquida” suggerisce una rivoluzione del pensiero per contrastare alcune falle negli ingranaggi della scuola in cui gli allievi si sentono intrappolati.
«Viviamo in un’era segnata dalla “liquefazione rapida” dell’umano, fagocita voracemente l’esistenza di individui alienati e dispersi in esistenze poliedriche e prive di profondo significato», scrive la Ortuso nel suo libro che nasce dall’esperienza diretta dell’autrice di docente nel licei dove ha sempre trasmesso ai suoi allievi l’amore per la filosofia.
L’ultimo libro di Chiara Ortuso è un testo che si pone domande che abbracciano i grandi pensatori contemporanei e fornisce risposte concrete per la società e la scuola di oggi.
“Il ruolo della scuola postmoderna” si divide in quattro capitoli: nel primo si analizza lo status quo della modernità liquida, descritta in maniera lucida e pungente dal sociologo Zygmunt Bauman; nel secondo capitolo si parla di “adolescenze fragili” e di una scuola diversa che punti alla personificazione del sé e comprensione dell’altro, che prenda le mosse dalle humanae litterae integrate con i saperi scientifici.
Il docente postmoderno deve saper interagire con il mondo in cui abitiamo ed è in tal senso che, secondo l’autrice, si potrebbe provare a rispondere all’interrogativo posto da Marx in una delle sue tesi su Feuerbach: “chi educherà gli educatori?”