PALMI – Un saluto si sa, non ha mai fatto male a nessuno e rispondere ad un «ciao» è sinonimo di educazione. Non deve averla pensata così un consigliere comunale di maggioranza di Palmi che questa mattina, a Reggio Calabria, incrociando per strada un suo concittadino, avrebbe risposto con una aggressione verbale al saluto di quest’ultimo.
La persona che sarebbe stata aggredita è Dario Galletta, già candidato al consiglio provinciale con il centrosinistra, che nel 2012 aveva dato la propria disponibilità a candidarsi alle primarie in casa democrat in occasione del rinnovo del consiglio comunale a Palmi.
Galletta ha sporto la sua denuncia sulla timeline di Facebook, sfogandosi e descrivendo passo passo quanto accaduto. Al suo «ciao» il consigliere di maggioranza, la cui identità è rimasta segreta, avrebbe risposto malamente, usando parole pesanti.
«Vatindi ca ti dassu friddu cca», avrebbe risposto (Vattene o ti lascio a terra freddo); alla domanda «Ma scusa cosa è successo?», fattagli da Galletta, il consigliere avrebbe replicato: «E mu domandi? È pè porcati chi scrivi arretu a nu pc. Vatindi o ti pistu i corpa e ti dassu ddha nterra» (E me lo chiedi? È per le porcate che scrivi al computer. Vai via o ti pesto di botte e ti lascio a terra).
Un attacco gratuito bello e buono, insomma, e del tutto ingiustificato. Dario Galletta, distante politicamente dalle idee della maggioranza che amministra la città, da qualche anno gestisce una pagina Facebook dal nome “Ora basta”, con lo scopo di denunciare il degrado della città, le sofferenze dei cittadini dei quartieri di periferia, di sollecitare l’amministrazione ad intervenire dove necessario, con risposte concrete. E certo tutto si aspettava tranne che la risposta che avrebbe avuto questa mattina.
Tanti i messaggi di condanna del gesto del consigliere comunale di maggioranza, giunti a Dario Galletta sia dai cittadini che dagli stessi politici. Ed in serata sono giunte le scuse del consigliere comunale, il quale ha specificato che il suo attacco era personale e non politico, cercando di mitigare il clima che si era surriscaldato. Ed è lo stesso Dario Galletta a comunicarlo, sempre via Facebook: «Erano discussioni private».
Ma la sostanza non cambia: un attacco è un attacco, e l’anonimo consigliere, nel tentativo di far passare per personale un attacco inizialmente visto come un residuo di acredine politico, ha di fatto confermato di aver compiuto quel gesto. Gesto comunque condannabile, ed ancor più se si riveste un ruolo istituzionale.