OPPIDO – Un abbraccio vuol dire “Tu non sei una minaccia. Non ho paura di starti così vicino. Posso rilassarmi, sentirmi a casa. Sono protetto, e qualcuno mi comprende”.
La tradizione dice che quando abbracciamo qualcuno in modo sincero, guadagniamo un giorno di vita. E se le parole di Paulo Coelho sono vere, ieri mattina le diverse associazioni che si sono riunite su un terreno confiscato alla mafia per abbracciare un albero, di vite ne hanno allungate veramente tante.
Un gesto così semplice è riuscito a riunire tantissime persone a Quarantana, una frazione di Castellace, sulle terre coltivate dai soci della Cooperativa della Valle del Marro.
In occasione della Giornata nazionale dell’albero indetta da Legambiente infatti, le associazioni della Piana di Gioia Tauro hanno pensato di aderire prontamente all’iniziativa, unendo un segno di solidarietà verso chi la mafia la combatte a modo proprio ogni giorno.
Presenti i soci di Gioia 3.0, Mammalucco, Alaga, Calabresi creativi, Nasi rossi con il cuore, Libera, Lato 2, PraticaMente, i ragazzi del Servizio civile del comune di Gioia Tauro, una delegazione gioiese della Lega Navale, e alcuni rappresentanti del comune di Oppido, come Margherita Mazzeo, presidente del Consiglio, l’assessore Elisa Scerra e il consigliere Rocco Martino.
Tutti insieme ad abbracciare gli alberi e a stringersi attorno tra sorrisi, risate, bei pensieri e soprattutto armonia.
Uniti per una causa comune e pronti a piantare un piccolo ulivo donato da Gioia3.0, da far crescere in una terra fertile, ricca, mista, difficile come quella che la Calabria rappresenta.
Eva Saltalamacchia