HomeCronacaA Laureana rotatorie in preda all'incuria: la vegetazione le sta divorando

A Laureana rotatorie in preda all’incuria: la vegetazione le sta divorando

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Di Salvatore Larocca – Avrebbe dovuto essere il crocevia dello sviluppo viario dell’intera zona il tanto bistrattato incrocio “Ciuciula”, simbolo – suo malgrado – di inefficienza e abbandono, a valle del centro urbano di Laureana di Borrello, incastonato, ormai, in un curioso giravolta di strette rotonde, una dopo l’altra, tanto che pure i navigatori prendono una pausa avvicinandosi nei pressi.

Una selva di vegetazione spontanea invade da entrambi i lati della già stretta carreggiata della SP52, attualmente interessata da lavori di sottoservizi che ne peggiorano lo stato.

La sterpaglia si immette, poi, nelle rotonde della “Ciuciula” prima di sfociare nella SP60, dove lo scenario non cambia; e intanto il tratto nuovo di pedemontana sta invecchiando in solitudine, mai aperto al traffico e anch’esso preda della vegetazione spontanea.

“Spineti” incolti a cielo aperto, direbbe il cinico di turbo, se solo non fosse che altro non è che l’esempio plastico del fallimento istituzionale della Città metropolitana, la cui concezione, ovviamente, incorpora altri principi, altra ratio, altra cultura di inclusione di un territorio.

Si aspetta l’estate inoltrata, come ogni anno, per vedere qualche mezzo sfalciare, alla meglio i margini stradali, se non arriva prima “fratello fuoco” ad opera di qualche mano ignota, a peggiorare le cose, specie nei canneti.

A nulla serve essere vicini al mare e altrettanto vicini alle Serre, a nulla serve parlare di turismo e sviluppo del territorio, tanto meno serve parlare di ponti, perché lo scenario è e resta uguale sin dall’unità d’Italia.

C’è una questione “viabilità” nella ex provincia di Reggio Calabria che si conferma ai margini dell’intero paese anche se si nega l’evidenza: strade insidiose e di estremo pericolo che minano la sicurezza e l’incolumità della gente nell’assoluta indifferenza di quanti preposti alla sorveglianza delle stesse che, giornalmente, anche loro le percorrono ma con fini diversi da quello che semplice automobilista.

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