
«Il reparto di urologia – afferma il primo cittadino – risponde positivamente non solo in termini di qualità e di eccellenza delle prestazioni, ma anche in termini di numeri: solo nell’anno 2010 sono stati rilevati ben 389 ricoveri, 345 interventi chirurgici ed endoscopici, 1470 visite ambulatoriali e 355 prestazioni di urodinamica. Senza contare – prosegue Bellofiore – gli interventi di urgenza che, grazie alla posizione geografica della struttura trovano in Gioia Tauro la sede centrale in termini di operatività, rispondenza alle esigenze di celerità e ottimizzazione delle prestazioni».
Bellofiore lamenta poi la totale assenza di confronto sulla questione. «Abbiamo chiesto risposte alle istituzioni preposte su tali questioni – afferma – non le abbiamo mai ottenute, per ultimo anche una serie di interrogativi posti al Direttore Generale dell’Asp 5, dott.ssa Squillacioti, all’ultima riunione dell’assemblea dei Sindaci dello scorso 31 ott. 2011. Domande legittime – si legge ancora nella nota – che allo stato sono cadute nel nulla! Continuerò ad insistere perché tutti i nostri cittadini devono sapere se ancora oggi esiste il diritto ad essere curati eliminando i disagi, i pellegrinaggi della salute, i costi degli spostamenti, le inefficienze e soprattutto i potenziali sperperi di denaro pubblico».
«Le mie logiche politiche – afferma ancora Bellofiore – non riescono a concepire scelte che impongono solo e soltanto sacrifici per i quali non vi è traccia di contropartita in termini di benefici per la collettività. Il mio sogno politico indubbiamente non può credere in uno sviluppo sociale di un territorio nel quale l’assistenza sanitaria sia una chimera. Ho detto no! – conclude il sindaco di Gioia – Dico no e continueremo con i nostri no!».
Lucio Rodinò