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Gioco d’azzardo illegale: sequestri e denunce nella Piana e nell’Aspromonte

Un’estate di controlli serrati per contrastare il gioco d’azzardo illegale, una piaga che
spesso si trasforma in truffa ai danni delle fasce più deboli: minorenni, anziani e
persone già fragili per problemi di ludopatia. È questo il bilancio delle attività messe
in campo dai Carabinieri nei Comuni della Piana e dell’Aspromonte, dove il
fenomeno è ancora diffuso e radicato.
A fianco dei militari, gli ispettori dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di
Reggio Calabria, che insieme hanno passato al setaccio numerosi esercizi
commerciali a Seminara, Delianuova e Cosoleto. I controlli hanno fatto emergere un
sistema ben collaudato: slot machine manomesse e scollegate dalla rete statale per
sfuggire al monitoraggio e garantire introiti illeciti ai gestori.
Il risultato è stato immediato: otto apparecchi sequestrati, oltre 6.500 euro di incassi
confiscati e diversi esercenti denunciati alla Procura di Palmi per frode informatica.
Un giro di soldi sottratti non solo ai giocatori, ma anche alle casse dello Stato, che
non poteva registrare i proventi né riscuotere le relative imposte.
Sul piano amministrativo, le sanzioni già notificate superano gli 80.000 euro, una
cifra destinata a salire dopo i controlli più approfonditi che l’ADM sta svolgendo sul
materiale sequestrato.
La manomissione delle schede elettroniche delle macchinette, infatti, è una pratica
che consente agli esercenti disonesti di aggirare i sistemi di sicurezza e trasformare i
locali in vere e proprie casse nere, lontane da ogni controllo.
Dietro i controlli, oltre ai numeri, c’è l’obiettivo di tutelare i cittadini più vulnerabili e
arginare un fenomeno che, oltre ai danni economici, provoca gravi conseguenze
sociali.
Per gli esercenti deferiti vale il principio di non colpevolezza fino a sentenza
definitiva.

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